“La lunga notte – La caduta del Duce” arriva su Rai 1 e il gerarca fascista Dino Grandi capace di far sfiduciare Benito Mussolini dal Gran Consiglio del Fascismo è interpretato da Alessio Boni. L’ennesimo grande ruolo storico per un artista tra i più apprezzati per la sua straordinaria capacità di entrare nei personaggi. Anche stavolta con mente lucida e analitica loda Dino Grandi e il suo atto di coraggio, che tuttavia è arrivato per attenzione ai suoi interessi personali. Il racconto di questo ruolo nell’intervista su TAG24.
La lunga notte, video intervista ad Alessio Boni
Alessio Boni a TAG24 svela di essere particolarmente soddisfatto nella sua interpretazione ne “La lunga notte”, perché non si è limitato a raccontare un periodo storico: “Detesto le semplici geografie e questa fortunatamente non lo era sin dalla sceneggiatura. Questo è un periodo storico che viene sviscerato poco, si racconta un po’ a grandi linee. Si studia anche sui banchi di scuola, ma pochi sanno nello specifico il momento della lunga notte con l’ordine del giorno del Gran Consiglio del Fascismo che destituisce Mussolini vide protagoniste quattro famiglie. Mussolini pensa di essere potente, il re con i suoi inciuci di rendere grande la sua famiglia i Savoia e tutto questo esce fuori nella serie. La realtà è però che al macero ci sono sempre i soldati i ragazzi e le persone, quindi vedi proprio questa dicotomia”.
Il suo Dino Grandi è un coraggioso, ma non un eroe per Alessio Boni: “Non c’è nessun eroe perché fanno solamente il proprio gioco, tirano l’acqua al proprio mulino cercando di salvare la pelle. Certo si può riconoscere un coraggio di Grande che affronta un Mussolini incrina il fascismo dopo vent’anni questo si, ma poi sono tutti interessi personali perché per esempio la Germania fosse stata vittoriosa col cavolo che lo avrebbe fatto. Mi sembrava importante mandare questo messaggio sulla TV di Stato e far riconoscere certi sbagli per non poterli rifare perché veramente lì ci sono stati dei grandissimi errori non parliamo di quelli del re sennò andrei ancora avanti”.
Alessio Boni poi si sofferma su un aspetto fondamentale della storia che hanno deciso di raccontare: “Ho deciso di fare questa persona cercando di umanizzarla per la gente, altrimenti avremmo un documentario meraviglioso ma noi abbiamo fatto una serie e quindi ovviamente entriamo nella famiglia. Vogliamo avvicinare i personaggi alla gente e fargli capire gli errori anche nel contesto della guerra con una situazione molto molto tesa nel ‘43”.
Alessio Boni manda un messaggio ai giovani, specie dopo le immagini dei regurgiti fasciati degli ultimi tempi: “Bisogna far capire ai ragazzi di oggi che si annoiano sui libri leggere non capendo quei quattro tomi che se seguissero il percorso dei nostri protagonisti riuscirebbero a capire forse meglio la storia. Se riesci a capire meglio la storia si capisce meglio chi sei, se si capisce meglio chi sei e dove sei riesci a prendere anche delle decisioni per il tuo futuro in un modo diverso perché bisogna capire da dove veniamo, chi siamo per guardare avanti”.
Quando va in onda La lunga notte?
La lunga notte andrà in onda su Rai 1 in tre serate evento dal 29 al 31 gennaio.