Chi era Orla Baxendale? La giovane Orla Baxendale è morta poco dopo l’ingestione di un biscotto, acquistato in una catena di supermercati del Connecticut e contente arachidi ai quali la giovane era allergica.

La famiglia, sconvolta da quanto accaduto, ha affermato che Orla era ben consapevole che non potesse mangiare prodotti alimentari con arachidi e che quella specifica confezione riportava informazioni imprecise.

L’etichetta che descrive gli ingredienti e i valori nutrizionali non lasciavano direttamente intendere della possibile presenza di allergeni. Questa disattenzione da parte del produttore sarebbe perciò alla base della tragedia. 

Orla è deceduta a New York l’11 gennaio 2024 dopo una grave crisi da shock anafilattico. La notizia si è però diffusa solo nelle ultime ore con l’indagine portata avanti dalle autorità statunitensi. Gli accertamenti hanno ufficialmente evidenziato la condotta gravemente negligente da parte del produttore dei biscotti, Cookies United.

L’etichetta erroneamente non riportava le modifiche apportate alla ricetta del prodotto. I biscotti sono stati prontamente ritirati dalla rete di distribuzione per evitare ulteriori casi.

Chi era Orla Baxendale: dov’era nata e che professione svolgeva 

Orla Baxendale aveva compiuto 25 anni il 30 dicembre scorso ed era nata nella città di Manchester nel Regno Unito. Nel 2018 aveva deciso di trasferirsi a New York per perfezionare la sua formazione da ballerina professionista. In quell’anno aveva ricevuto infatti una borsa di studio presso la Ailey School. 

Tra le sue più recenti apparizioni professionali troviamo l’esibizione durante la settimana della moda di New York oltre alla partecipazione nella produzioni di danza al Lincoln Centeraggiunge il New York Post.

Orla attualmente lavorava per Momix una nota società di danza e di illusionismo diretta da Moses Pendleton.

La 25enne era fortemente allergica agli arachidi e, stando alle dichiarazioni della famiglia, era molto scrupolosa nel controllare possibili agenti contaminanti il suo cibo. Portava sempre con sé un autoiniettore di adrenalina, dispositivi medico tale da contrastare eventuali reazioni allergiche. Non faceva mistero della sua allergia e anzi aveva spiegato agli amici più stretti come utilizzare su di lei l’iniettore in caso di necessità. 

Nonostante lo stesso medicinale sia stato usato anche l’11 gennaio la procedura nulla ha potuto per salvarle la vita. La crisi da shock anafilattico era troppo grave e da lì a poco è scaturito il decesso.

Il ricordo di amici e colleghi

Sulla pagina Instagram di Momix è apparso un commovente ricordi della giovane. Il messaggio esaltava il suo entusiasmo e la sua determinazione, oltre alla sua classe estetica.

Orla era una ragazza dal carattere eccentrico e aveva un ottimo rapporto con tutti i suoi colleghi. Era poi considerata una fonte di ispirazione anche per i più giovani appassionati della danza.

La sua passione l’aveva portata ad eccellere sia come ballerina contemporanea che nella disciplina irlandese.

Orla era rappresentata anche dall’agenzia di talent scouting Go 2 Talent. Anche questa associazione ha voluto ricordare la ragazza con grande tristezza e omaggiando non solo il suo talento ma anche il suo spirito radioso e il suo cuore eccezionalmente gentile.

La polemica sull’etichetta errata

Della tragedia ora si occuperanno le autorità in modo da quantificare la responsabilità. È infatti nata un’accesa diatriba tra il produttore dei biscotti Vanilla Florentine Cookie e la catena di distribuzione Stew Leonard’s.

Il direttore di quest’ultima ha espresso vicinanza alla famiglia della giovane scomparsa. Nel frattempo il Dipartimento per la protezione dei consumatori del Connecticut (DCP) ha ordinato il completo ritiro dal mercato del prodotto incriminato.

Si tratta in tutto di 500 confezioni, al gusto vaniglia o cioccolato, unicamente distribuite nei punti vendita di Danbury e Newington, dal 6 novembre al 31 dicembre 2023.

Il produttore ha riversato le responsabilità sulla catena di distribuzione in quanto sarebbe stata loro negligenza non modificare l’etichetta di confezionamento nonostante l’avvertimento del cambio della ricetta e la possibilità di contaminazione con allergeni come arachidi, frutta a guscio e uova.