Superbonus al 110% di agevolazione per le spese sostenute dai committenti nel 2022, come recuperare i costi senza poter contare sulla cessione dei crediti d’imposta e sullo sconto in fattura? Può capitare, per molti contribuenti, di non essere riusciti a trovare un acquirente, in questi due anni, del credito d’imposta maturato sui lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione. Di conseguenza, molti contribuenti sono preoccupati di perdere il beneficio e, dunque, di rimetterci di tasca propria dei costi sostenuti per gli interventi sugli immobili.

La normativa, notevolmente cambiata dal 2022 a oggi, nonché la percentuale di agevolazione, scesa al 90% dal 1° gennaio 2023 e al 70% nel 2024, non aiutano di certo i committenti e i condomini. Nel mezzo, il passaggio forse più importante, ovvero l’adozione del governo del decreto 11 del 17 febbraio 2023 che ha posto un freno ai due strumenti alternativi alla detrazione fiscale.

Superbonus crediti sconto spese 2022, come recuperarle?

Cosa fare per recuperare le spese sostenute nel 2022 a copertura di interventi in superbonus per l’efficientamento energetico e la ristrutturazione degli edifici? Per molti contribuenti è tempo di tirare le somme degli investimenti effettuati negli ultimi anni per i propri immobili dal momento che, per molti crediti maturati sui lavori, non sia stato possibile trovare un acquirente dei bonus, soprattutto per le strette operate dalla normativa sulla circolazione di crediti e sconti.

Per i contribuenti l’estremo tentativo di rientrare dei costi è quello della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. In particolare, sulle spese del 2022, inserite nella dichiarazione dei redditi del 2024 per il periodo d’imposta del 2023, si possono detrarre dieci rate – dal 2024 al 2033 – anziché procedere con le consuete quattro rate, la cui prima quota avrebbe dovuto essere detratta nella dichiarazione dei redditi del 2023.

Superbonus crediti sconto 2022, detrazione fiscale di 10 anni

Pertanto, la possibilità di detrazione lunga nella prossima dichiarazione dei redditi, consente di ridurre la rata annuale e di ammettere a beneficio quote elevate di bonus che altrimenti andrebbero perse. L’opzione della detrazione fiscale lunga è consentita se il committente non ha già cominciato il recupero in quattro anni dalla dichiarazione dei redditi dello scorso anno.

Quest’ultima possibilità è un’opzione valida per la detrazione di quattro anni, dal 2023 al 2026. La detrazione fiscale delle spese sostenute si integra con quanto prevede la normativa sul pagamento delle spese. Queste ultime devono essere saldate con bonifico parlante, bancario o postale.

Bonus edilizi, come recuperare le spese del 2023?

Per quanto concerne le spese sostenute nell’anno 2023, invece, occorre considerare che lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta potevano avvenire solo per lavori partiti prima del 17 febbraio 2023, giorno di entrata in vigore del decreto 11 che, di fatto, ha bloccato la possibilità di utilizzare le due opzioni. Inoltre, per i condomini era necessario l’aver adottato la delibera dei lavori entro il 25 novembre 2022 e presentato la Cila entro la fine di quell’anno.

Mancata proroga bonus 110% al 2024, cosa fare?

A queste condizioni, i committenti hanno ottenuto lo sconto in fattura oppure hanno ceduto i crediti rientrando dei costi sostenuti. Tuttavia, anche per lo scorso anno le difficoltà di cedere i crediti sono state evidenti. Peraltro, non è arrivata la proroga del 110% al 29 febbraio 2024, dunque le nuove spese di quest’anno sono agevolate al 70%.

L’alternativa della detrazione fiscale delle spese del 2023 nella dichiarazione dei redditi, tuttavia, non ha ancora trovato una proroga dei 10 anni, come avvenuto per le spese di due anni fa. Quindi, in assenza di novità normative, si potranno suddividere le spese dello scorso anno in quattro quote annuali, dal 2024 al 2027. Sulla cessione dei crediti, invece, proseguono gli accordi delle Regioni con istituti bancari.