Luca Marino pubblica il 20 febbraio il nuovo singolo dal titolo “è così facile”. Il Cantautore Errante ricomincia il suo viaggio verso il nuovo lavoro discografico. L’arrivo è previsto per il 20 marzo e sarà accompagnato da un secret concert con band a cui sarà possibile partecipare seguendo le informazioni che il cantautore darà sui suoi canali social.

Luca Marino: intervista Tag24

Il debutto di Luca Marino c’è stato esattamente 14 anni fa con la partecipazione al Festival di Sanremo 2010 nella categoria Nuove Proposte. Tag24 l’ha contattato per ricordare questa esperienza e per parlare dei suoi nuovi progetti musicali.

Come nasce il brano è così facile e perché hai scelto questa canzone come apripista del tuo nuovo lavoro discografico?

Il brano nasce in seguito alla mia necessità di comprendere quanto accaduto in tutta la mia vita e dare uno sfogo alla mia necessità di comunicare. Gli ultimi anni sono stati il detonatore di questa urgenza. A un anno di distanza dalla mia ultima pubblicazione la prima cosa che ho scritto è diventata quindi l’apripista di questo nuovo lavoro discografico che è stato tutt’altro che facile realizzare.

Nei prossimi mesi uscirà il tuo sesto album: qual è, se c’è, il filo conduttore che lega i brani che compongono la tracklist? 

A parte due canzoni d’amore le restanti sei sono incentrate sulla ricerca di un senso, di un equilibrio, che nella vita è spesso mutevole e quindi difficile da trovare e mantenere. Del resto la title track di questo album racchiude tutto questo. Da un lato l’evidenza della semplicità della vita che si esprime attraverso un respiro. Dall’altro la necessità di trovare un senso alla vita che non si limiti al solo respirare. Nel mezzo (in quello che resta del disco) ci stanno tutti gli errori del mondo racchiusi in un’unica esperienza personale.

Vuoi darci qualche anticipazione sulle tematiche e sulle sonorità di queste canzoni?

Come ho già detto è un disco di ricerca molto introspettivo e a tratti molto personale. Molto più dei restanti 5 album fatti finora. Per quello che riguarda le sonorità ho scelto di tornare quasi totalmente acustico. È di fatto un disco pensato per essere suonato dal vivo. Poca produzione in questo album…anche perché è stato difficile trovare il tempo per realizzarlo. Lavorando come musicista e cantante nell’intrattenimento, facendo divertire le persone quasi tutti i giovedì, venerdì, sabato e domenica…senza vacanze (sono due anni che non mi fermo), rimango spesso senza voce il lunedì e il martedì. Alla fine non resta molto tempo e voglia di fare altro.

La partecipazione al Festival di Sanremo

Visto che si respira l’aria sanremese, facciamo un passo indietro al 2010: tre cose che assolutamente non dimenticherai dell’esperienza al Festival di Sanremo

La faccia dell’ex general manager di Warner quando “ho perso “ la finale. L’emozione nel pensare che mia madre e mio padre mi stessero guardando la prima serata in cui mi sono esibito. La prima intervista della mia vita a Radio 105. Finché non provi non sai come si fanno del resto… poi non lo dimentichi più.

Cosa consigli ai giovanissimi che ogni anno provano Sanremo Giovani ed Area Sanremo?

Penso di essere l’ultima persona che può dispensare consigli a riguardo. Soprattutto per un giovane con tante energie e voglia di successo che onestamente non so quanto credito possa dare a un artista che da Sanremo finisce a suonare per strada. Se però a qualcuno interessa consiglierei di rimanere fedeli a se stessi cercando di non compromettere pubbliche relazioni, politiche e rapporti. In poche parole l’eterna lotta tra il bene e il male (sorride, ndr).

Se potessi dare un consiglio a Luca Marino nel 2010 invece cosa gli consiglieresti?

Di godersela. Di divertirsi un po’ di più. Di non prendersi così tanto sul serio perché in fondo è solo televisione. La musica è da tutt’altra parte.

In questi anni hai fatto davvero tante cose, ma c’è stato un momento in cui hai pensato di smettere con la musica e se sì perché?

Ho pensato di smettere molte volte. È diventato così difficile fare il cantautore. Stanchezza e frustrazione mi portano sempre e con rabbia a voler abbandonare il discorso artistico. Ma per fortuna c’è ancora quella parte di me che, forse proprio per trovare un equilibrio e un senso, dice “vaffancul0”… e così vado avanti a scrivere canzoni e fare dischi che non passano alla radio e che non suonano se non per le strade (sorride, ndr).