Superbonus, arriva la norma “Salva Sal” (stato di avanzamento dei lavori): sconto in fattura e cessione dei crediti d’imposta al 110% sugli interventi non arrivati a conclusione alla data del 31 dicembre 2023. Le spese, dunque, devono essere certificate entro il 31 dicembre nel Sal di fine anno. Per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, invece, non è prevista alcuna proroga dalla conversione in legge del decreto 212 del 29 dicembre 2023. Nemmeno quella proposta dall’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) di slittamento di due mesi, fino al 29 febbraio prossimo. 

La norma per il salvataggio dello stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre 2023 è contenuta nel decreto legge 212, approdato in Commissione Finanze di Montecitorio, in vista della sua conversione in legge che dovrà avvenire entro il 27 febbraio 2024. 

Superbonus, sconto e cessione 2024 al 110% per le spese del 2023: quando si può?

In arrivo una salvaguardia per il superbonus per gli interventi che le imprese non hanno portato a termine entro il 31 dicembre 2023: il bonus potrà essere utilizzato come sconto in fattura o cessione del credito d’imposta al 110% per le spese sostenute durante l’anno 2023. Non ci sarà pertanto, su queste spese, il crollo al 70 per cento, con una differenza di 40 punti percentuali che andrebbero in perdita rispetto alle aspettative iniziali. 

La misura è contenuta in una norma, cosiddetta di “Salva Sal” (stato di avanzamento dei lavori) del decreto 212 del 29 dicembre 2023, atteso alla conversione in legge entro il 27 febbraio 2024 e attualmente fermo in Commissione Finanze di Montecitorio. 

Bonus, obiettivo miglioramento energetico degli immobili

Il provvedimento di fine 2023 è stato emanato per rispondere alle difficoltà che stanno incontrando i committenti (soprattutto condomini) e imprese incaricate di eseguire gli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico per la perdita del bonus 110% (o 90%, a seconda dei casi), alla fine del 2023. 

La scadenza della percentuale del 110%, inoltre, sta mettendo a dura prova i committenti che contavano sulla possibilità di utilizzare lo sconto in fattura o la cessione dei crediti, in modo da non dover anticipare delle spese. Senza la previsione di una proroga della scadenza al 29 febbraio 2024 del bonus 110%, le nuove spese sostenute dal 1° gennaio scorso sono agevolate in misura pari al 70 per cento.

Superbonus sconto cessione 2024, quando si possono utilizzare ancora le due opzioni?

Tuttavia, il comma 1, dell’articolo 1, del decreto 212 del 2023, non modificato durante l’iter di conversione in legge, prevede che per le spese agevolate del superbonus al 110% o al 90% si possano esercitare le opzioni di sconto in fattura e cessione dello credito d’imposta sulla base dello stato di avanzamento degli interventi del 31 dicembre 2023.

La stessa disposizione di legge vale anche nel caso in cui i lavori non abbiano raggiunto l’obiettivo di migliorare di due classi energetiche l’immobile stesso, come prevede il comma 3, dell’articolo 119, del decreto legge numero 34 del 2020. Tuttavia, in questo caso, il committente dei lavori non sarà esente da problemi dal momento che, il mancato miglioramento di due classi energetiche, comporta l’adozione di bonus ordinari – a percentuali ben più ridotte rispetto al superbonus – per le spese sostenute a partire al 1° gennaio 2024.

Domanda del fondo Indigenti per la riduzione di bonus dal 2023 al 2024

Tra le misure che introduce il decreto legge 212, figura anche la possibilità di presentare domanda, entro il 31 ottobre 2024, per il rimborso del fondo Indigenti di quest’anno. La misura consente di recuperare parte delle spese non supportate dai bonus edilizi per effetto della diminuzione della percentuale dal 110% o 90% del 2023 al 70% del 2024.

Due le condizioni richieste: la prima, il completamento dei lavori almeno al 60 per cento; la seconda è il quoziente di reddito familiare del richiedente che non deve superare i 15mila euro.