Dopo Veneto, Piemonte e Lombardia, Fleximan è arrivato anche in Emilia Romagna e più precisamente a Ravenna. Dopo l’autovelox abbattuto alle porte della città, in via Dismano, oggi 27 gennaio un altro dispositivo di rilevazione della velocità è stato segato nella frazione di Borello, a Castel Bolognese.

Fleximan a Ravenna, abbattuto autovelox a Castel Bolognese

Il dispositivo di rilevazione della velocità è stato trovato segato alla base del pilone nella frazione di Borello di Castel Bolognese, all’incrocio tra le vie Rio Sanguinario e Paoline Lesina: è il secondo nel giro di poche ore nel Ravennate.

Il sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, ha promesso battaglia:

Questa notte ignoti hanno “tagliato” il palo che sorreggeva il velox sulla Via Borello. Il posizionamento del velox sulla Borello è necessario al raggiungimento dell’obiettivo di rispetto dei limiti di velocità quindi di sicurezza stradale, pertanto sarà ripristinato al più presto. Abbiamo sporto denuncia e condanniamo questo gesto

si legge in un post pubblicato su Facebook dall’account ufficiale del comune.

Abbattuto autovelox nella frazione di Osteria a Ravenna

Un raid in perfetto stile “Fleximanera già avvenuto ieri a Ravenna, nella frazione di Osteria, ugualmente tagliato alla base.

Sempre nella giornata del 26 gennaio un cartello era apparso sulla strada verso il Pala De André: “Arrivo Fleximan”.

Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione province d’Italia, ha spiegato che gli autovelox non devono essere visti come un mezzo per far cassa; bensì come un presidio che salva vite.

Vengono installati sulla base dei dati sull’incidentalità e nella stragrande maggioranza dei casi su richiesta pressante dei comitati di quartiere che non sopportano più l’alta velocità di alcuni automobilisti. Di fondo, purtroppo, sta passando un messaggio molto pericoloso: che le regole possano essere liberamente infrante a discrezione del singolo cittadino senza conseguenze

ha dichiarato de Pascale.

Il dibattito su “Fleximan”

Il giustiziere (o i giustizieri?) degli autovelox sta colpendo già da mesi: il primo episodio lo scorso maggio, in provincia di Rovigo. In Veneto sono stati distrutti almeno 15 impianti, anche nelle altre province di Belluno, Padova e Treviso.

Ma il fenomeno si è ampliato, arrivando fino in Lombardia e in Piemonte.

Intanto sui social c’è chi esalta le gesta di Fleximan – considerato un ‘paladino’ che combatte contro un sistema considerato ‘ingiusto’- e chi invece le condanna.

“Idolo” per alcuni, “incivile” per altri. Intanto la sua identità resta-al momento-ignota.