Per il momento i tassi di interesse resteranno fermi al 4,5% e non ci sarà alcun taglio imminente: ecco cosa ha sottolineato la Presidente della Bce.
Lagarde è stata molto chiara e ha chiarito una volta per tutte che i tassi di interesse resteranno fermi al 4,5%. Dunque, non ci sarà alcun taglio imminente. L’inflazione ha rallentato e ha imboccato il trend ribassista e i tassi di interesse continuano ad essere piuttosto elevati. La Presidente della Bce ha sottolineato che l’economia è debole ma si sta riprendendo in modo del tutto graduale. Dopo dieci rialzi consecutivi dei tassi di intesse, la Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare inalterati i saggi al 4,5%.
BCE, tassi di interesse restano fermi: non ci sarà alcun taglio imminente
Alla fine del summit del consiglio direttivo della banca centrale, la Presidente Lagarde ha sottolineato che l’economia dell’Eurozona è stata stagnante nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso.
Per il primo trimestre dell’anno 2024 gli analisti prevedono che l’economia rimanga piuttosto debole, ma ci sono buoni segnali di ripresa. Il trend inflazionistico è sceso a meno di tre punti percentuali e potrebbe calare ancora nel corso del corrente anno. Per il momento è ancora piuttosto prematuro parlare di taglio dei saggi di interesse.
La Presidente Lagarde ha sottolineato:
“Il consenso intorno al tavolo del consiglio direttivo è che è ancora prematuro discuterne”.
Prima di poter tagliare i tassi di interesse è necessario che il tasso inflazionistico raggiunga il target pari a 2 punti percentuali. Il trend ribassista dell’inflazione è proseguito, ma i tassi di interesse alti hanno conseguenze sul settore bancario e sull’offerta dei mutui e dei prestiti.
L’inasprimento dei tassi ha un impatto determinante sulla stretta creditizia e sulla riduzione del numero di istanze per richiedere un mutuo o un prestito. Le decisioni che saranno assunte dalla Bce in merito ai saggi di interesse si baseranno sulla valutazione delle proiezioni del trend inflattivo e saranno presi in considerazione i dati economico-finanziari.
BCE, tassi di interesse restano fermi: l’inflazione scenderà velocemente?
Entro l’anno 2025 la BCE ha come target la discesa del trend inflazionistico a 2 punti percentuali. Per gli esperti il calo dell’inflazione potrebbe essere più marcato di quello che ci attendiamo.
Secondo le previsioni dell’Ocse l’inflazione tricolore dovrebbe scendere da meno del 5% del 2023 a poco più di tre punti percentuali nel corso del 2024 fino a raggiungere i 2,5 punti percentuali entro il 2025.
BCE, i tassi di interesse restano fermi: continuerà la ripresa dei consumi?
L’ultimo trimestre dell’anno 2023 si è registrata una stagnazione, ma c’è stato
“l’inizio del periodo di normalizzazione dell’economia, che però andrà verso qualcosa che non è la normalità”,
ha sottolineato la Presidente Lagarde.
Si sta registrando una ripresa dei consumi che dovrebbe proseguire per tutto l’anno 2024 e un ritorno alla normalità dei risparmi, con un aumento dei fondi accumulati nei conti deposito ed un boom di ordini di BTp, BoT e di titoli di stato. Per l’anno 2024 questo trend dovrebbe proseguire.
Quale potrebbe essere lo scenario per il 2024?
Dopo dieci aumenti dei tassi di interesse che hanno portato il costo del denaro al 4,5%, sul mercato obbligazionario stiamo assistendo ad una riduzione dei prezzi e ad un incremento dei rendimenti. Si tratta di una situazione del tutto transitoria dato che gli esperti si attendono un rialzo dei prezzi dei BTp e dei titoli di stato.
In attesa della prossima mossa della BCE, cosa sta succedendo al BTp a 30 anni? Il titolo obbligazionario (ISIN: IT0005534141) nei mesi di ottobre e novembre 2023 offriva un rendimento pari a 5,4 punti percentuali, poi si è assistito ad una diminuzione pari al 4,5%. La quotazione del titolo obbligazionario a medio-lungo termine ha raggiunto i 100. Il rendimento atteso lordo potrebbe aggirarsi intorno ai 2,3 punti percentuali, ovvero pari all’1,7 punti percentuali al netto del prelievo fiscale.