Guerra a Gaza, a Tel Aviv manifestanti contro il governo: tensioni con le forze dell’ordine
Guerra a Gaza, mercoledì 31 gennaio si riunirà il Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo la decisione dell’Aja, che ha chiesto a Isarele di mettere fine al “genocidio” nella Striscia. Intanto due attacchi aerei di Usa e Regno Unito hanno colpito il porto di Ras Issa in Yemen
Tel Aviv, polizia a cavallo contro i manifestanti: una donna in ospedale
Le tensioni esplodono a Tel Aviv mentre la polizia a cavallo disperde con forza i manifestanti, in particolare donne che protestano per il rilascio degli ostaggi. Secondo Haaretz, la polizia ha usato la forza, portando con sé e picchiando le donne che stavano cercando di bloccare una strada a Gerusalemme. Una manifestante viene maltrattata dalla polizia. Nonostante le ferite subite, la polizia non l’ha arrestata, lasciando interrogativi sulla gestione delle proteste e sulla sicurezza dei manifestanti. La manifestante ha successivamente cercato cure ospedaliere per le contusioni riportate durante l’incidente.
Khan Yunis, trovato tunnel con alcuni ostaggi
Giornata della Memoria: partono appelli per liberare ostaggi a Gaza
In ricordo dell’Olocausto, arrivano degli appelli per la liberazione degli ostaggi a Gaza da parte di quanti salvarono la vita agli ebrei durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Parla, in particolare, Iga Sofiaja Bonkiene, la cui famiglia riuscì a salvare degli ebrei dalla persecuzione nazista, durante la manifestazione che si è tenuta stasera a Tel Aviv per la liberazione degli ostaggi: “Vorrei veramente rivolgermi alla gente di Gaza perché aiutino a far rilasciare chi è stato rapito. Mi rende conto che è difficile farlo con Hamas, ma proprio come noi abbiamo aiutato la gente contro i nazisti, voi potete aiutare e salvare i rapiti dando informazioni o in altro modo”. Anche la novantaduenne polacca Janina Rosciszewska, riconosciuta fra i Giusti delle nazioni, per aver salvato con i genitori e il fratello la famiglia ebrea Bierzynski, richiede la liberazione degli ostaggi.
M.O.: Irlanda e Norvegia continuano a sostenere Unrwa
Irlanda e Norvegia supportano l’aiuto fornito ai palestinesi dall’Unrwa, poiché sostengono che l’agenzia stia svolgendo un lavoro importante nel prestare sostegno ai palestinesi sfollati, con un disperato bisogno di aiuti a Gaza.
In particolare, il ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin così si è espresso sui social, mostrando la sua fiducia nei confronti dell’Unrwa e ribadendo che molti dei lavoratori dell’agenzia sono morti dall’inizio del conflitto, arrivando ad ammontare a più di cento:
“Piena fiducia nella decisione di Philippe Lazzarini di sospendere immediatamente il personale dell’UNRWA sospettato di partecipazione agli atroci attacchi del 7 ottobre, per indagare a fondo e mostrare tolleranza zero nei confronti del terrorismo. L’Irlanda non ha intenzione di sospendere i finanziamenti per il lavoro vitale dell’UNRWA a Gaza”.
L’ufficio di rappresentanza della Norvegia presso l’Autorità Palestinese ha anche espresso il suo sostegno nei confronti dell’Unrwa scrivendo queste parole sui social media: “La situazione a Gaza è catastrofica e l’UNRWA è la più importante organizzazione umanitaria lì […] La Norvegia continua a sostenere il popolo palestinese attraverso l’UNRWA. Il sostegno internazionale alla Palestina è necessario ora più che mai.”
Anche l’Olanda sospende i finanziamenti all’Unwra
Dopo Stati Uniti, Canada, Finlandia, Australia, Italia e Regno Unito anche l’Olanda ha deciso di sospendere i finanziamenti all’Unwra.
“Siamo estremamente scioccati. L’accusa è che il nostro denaro sia servito per condurre gli attacchi del 7 ottobre”, ha dichiarato il ministro olandese del Commercio Estero e la Cooperazione allo Sviluppo Geoffrey Van Leeuwen.
Netanyahu: “A Gaza educano i bambini con il Mein Kampf”
“Questo è il Mein Kampf di Hitler in arabo. E’ stato trovato a Gaza: così educano i loro figli. Dopo che avremo distrutto Hamas non ci sarà più a Gaza chi educa così i propri figli”.
Sono le dichiarazioni del premier israeliano Benyamin Netanyahu mentre mostrava in tv il testo trovato dai soldati nella Striscia.
“Se non distruggiamo Hamas il prossimo massacro è solo questione di tempo”, ha concluso il leader israeliano.
Proteste per gli ostaggi davanti alla residenza di Netanyahu
Davanti alla residenza di Netanyahu a Cesarea, vi sono nuove proteste per gli ostaggi. Sono decine di persone ad essersi riunite per gridare lo slogan: “riportateli a casa, ora!”. I manifestati, secondo quello che scrive Times of Israel, mostrano le foto dei 136 rapiti che si trovano ancora a Gaza.
Katz, ministro degli Esteri Israele: appoggia gli Usa per blocco finanziamenti a Unrwa
Israel Katz, ministro degli Esteri d’Israele, appoggia in pieno la scelta degli Usa di bloccare i finanziamenti all’Unrwa dopo che hanno scoperto che alcuni suoi c’entravano con il tremendo massacro cha ha segnato l’inizio delle atrocità, il 7 ottobre 2023.
Il capo della diplomazia dello Stato ebraico ha voluto aggiungere:
“Da anni avvertiamo: l’Unrwa perpetua la questione dei rifugiati, ostacola la pace e funge da braccio civile di Hamas a Gaza. L’agenzia Onu per i palestinesi non è la soluzione, molti dei suoi dipendenti sono affiliati ad Hamas che aiutano in attivita’ terroristiche e preservano la sua autorita’”.
Weber: “La battaglia contro l’antisemitismo continua”
Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo, sottolinea che la battaglia contro l’antisemitismo persiste nonostante i progressi. In occasione del Giorno della Memoria dell’Olocausto, Weber esorta all’unità contro l’antisemitismo e l’odio, evidenziando l’urgente necessità di combattere contro gli attacchi antisemiti in aumento.
Ua è a favore della decisione Corte Onu riguardo Gaza
Il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, ha accolto con favore la recente decisione della Corte Internazionale di Giustizia sulla necessità per Israele di prevenire atti di genocidio a Gaza.
“La sentenza sostiene il rispetto del diritto internazionale e la necessità che Israele rispetti imperativamente i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio”.
Governo Yemen richiede maggiore sostegno a Usa e Riad per contrastare Houthi
Il governo riconosciuto dello Yemen ha chiesto ulteriore sostegno agli Stati Uniti e all’Arabia Saudita per contrastare gli attacchi “difensivi” degli Houthi. Non considerando sufficienti le azioni di Stati Uniti e Gran Bretagna contro il gruppo sostenuto dall’Iran, il governo yemenita ha sollecitato un intervento più deciso per “eliminare” la loro possibilità di attaccare le navi nel Mar Rosso. Rashad al-Alimi, leader del consiglio presidenziale che ha il sostegno dei sauditi, ha sottolineato che le operazioni difensive non rappresentano una soluzione, bensì è necessario neutralizzare le capacità militari degli Houthi.
Anche Finlandia e Regno Unito sospendono fondi a Unrwa
Dopo Usa, Canada, Australia e Italia, anche il Regno Unito ha annunciato la sospensione dei fondi all’Unrwa.
“La Gran Bretagna è sconvolta” e ha quindi deciso di sospendere temporaneamente qualsiasi finanziamento all’agenzia, “mentre esamina le accuse”, ha fatto sapere il ministero degli Esteri.
Anche la Finlandia si è aggiunta quindi all’elenco dei Paesi che hanno deciso di ritirare il proprio appoggio.
L’Unrwa ha reagito a quanto sostenuto da Israele aprendo un’indagine interna e licenziando alcuni operatori.
Milizie filo Iran attaccano con droni basi Usa in Siria
Il gruppo sciita filo iraniano della Resistenza Islamica in Iraq ha rivendicato oggi, 27 gennaio, due attacchi di droni lanciati ieri contro le basi della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti in Siria.
Gli obiettivi del gruppo erano la base di Kóniko, nella Siria orientale; e le strutture del cosiddetto Green Village, situato all’interno del giacimento petrolifero di Al Omar, dove sono di base le truppe statunitensi. Al momento non ci sono notizie di vittime.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che dal 19 ottobre la Resistenza islamica in Iraq ha lanciato 101 attacchi contro le posizioni statunitensi nella sola Siria. Le milizie filo-iraniane hanno già annunciato ieri che continueranno le loro
“operazioni contro la presenza straniera fino a quando i loro droni, aerei da guerra e altri non lasceranno completamente il Paese”
anche se oggi si è concluso il primo round di dialogo tra Iraq e Stati Uniti, in modo da terminare la missione della coalizione internazionale contro il gruppo terroristico Stato Islamico (IS) nel paese arabo.
Olp, blocco fondi a Unrwa è rischioso, serve sostegno
La decisione di alcuni Paesi di sospendere i fondi all’Unrwa comporta diversi rischi, sia in senso politico che umanitario: lo ha affermato Hussein al-Sheikh, segretario generale dell’Olp.
Ha esortato quindi i Paesi in questione a “revocare immediatamente” l’iniziativa contro l’agenzia Onu per i palestinesi.
Tajani: antisemitismo e Hamas sono le nuove SS
L’antisemitismo e Hamas sono le nuove SS, la nuova Gestapo, perché la caccia all’ebreo è stata compiuta in maniera scientifica. Dobbiamo far sì che vengano rispettati i diritti della popolazione civile palestinese, ci sono troppe vittime. Non sono militanti di Hamas, e l’ho detto a Israele.
Queste le parole del ministro degli Affari esteri, nonché Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, a margine del Forum Economia della Consulta di Forza Italia – Armonizzare Stato e mercato per un’Italia più forte e più equa.
Il capo della Farnesina si è espresso anche sulla popolazione civile che, sottolinea, deve essere sempre preservata.
Noi come italiani stiamo facendo di tutto proprio per aiutare la popolazione civile palestinese, costruiremo un ospedale da campo, probabilmente sul lato egiziano al confine di Rafah, per curare i bambini palestinesi feriti. E come faremo negli ospedali italiani dove arriveranno nei prossimi giorni i bambini ha aggiunto. In merito alle manifestazioni Pro Palestina annunciate in questi giorni, ha dichiarato: L’importante è che sia garantita la sicurezza, che le manifestazioni che forse era più opportuno svolgere in una giornata diversa, ricordiamo sei milioni di ebrei sterminati, e anche Rom, sinti, omosessuali, testimoni di Geova uccisi per questo. Sterminati con una volontà di genocidio. Non possiamo cancellare dalla nostra memoria. Io sono andato a parlare l’altro ieri a Yad Vashem, per ricordare quello che è successo e che non deve mai più accadere
ha ribadito.
Liliana Segre: “Non c’è notte dal 7 ottobre che non ci pensi”
La senatrice a vita Lilliana Segre, nella sua lectio magistralis all’Università di Milano nel Giorno della memoria, è intervenuta su quanto sta accadendo in Israele.
Quello che sta succedendo e quello che è successo il sette ottobre mi ha messo in una condizione che non avevo mai vissuto prima. Io sono stata così fortunata di diventare mamma e così felice di diventare nonna, ho una passione per i bambini, mi piacciono da matti e nella spirale dell’odio più crudele dal sette di ottobre in poi sono i bambini di tutti i colori, religioni, appartenenze quelli che mi trovano una nonna disperata. I bambini sono il futuro, la meraviglia. Che questi bambini vengano uccisi per l’odio degli adulti che non si ferma mai, loro che sarebbero il futuro di popoli fratelli, questo mi ha dato una forma di disperazione. Non c’è notte dal sette di ottobre che non mi tenga sveglia in parte a pensare a quello che succede. Mi ha sempre fatto soffrire l’odio tra le parti la vendetta che non concepisco. È la notte dei tempi, la notte dell’indifferenza generale. L’indifferenza è legata al buio delle menti
ha raccontato.
Io ho delle amiche carissime che mi dicono ‘ma in questo momento così forte di recrudescenza dell’antisemitismo stai a casa’: no. Io non posso rivivere tempi in cui lo sfondo è una sala da pranzo piccolo borghese come era la mia famiglia in cui io bambina sentivo dire ‘meglio non uscire, non farsi notare’. Dopo così tanti anni sentirmi di nuovo dire non uscire stai a casa… perché? Quel perché intimo, umano, tragico, di tempi che credevo perduti, quel perché sono io che lo grido. Io lo urlo dentro di me quel perché
ha poi aggiunto.
Hamas, bilancio a Gaza arrivato a 26.257 morti
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha aggiornato il bilancio delle vittime e dei feriti: rispettivamente 26.257 e 64.797.
Nelle ultime 24 ore, sono state almeno 174 i morti.
Hamas condanna “minacce” Israele a Unrwa
Hamas ha criticato le “minacce” israeliane contro l’Unrwa, l’agenzia Onu per i palestinesi, dopo che Israele ha accusato diversi membri dello staff di essere coinvolti nell’attacco del 7 ottobre.
Chiediamo all’Onu e alle organizzazioni internazionali di non cedere alle minacce e ai ricatti di Israele
ha riferito il Movimento in un post su Telegram.
Israele punta a stop attività Unrwa a Gaza
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo le accuse rivolte ad alcuni operatori della Unrwa nell’attacco di Hamas del 7 ottobre, ha detto che Israele cercherà di impedire all’organizzazione di operare a Gaza dopo la guerra.
Su questo punto, Israele cercherà di raccogliere il sostegno di Usa, Ue e degli altri principali donatori dell’agenzia, ha poi aggiunto.
Tajani, sospesi finanziamenti a UNRWA
Il Governo italiano ha sospeso finanziamenti UNRWA dopo l’atroce attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre.
Lo ha annunciato Antonio Tajani, capo della Farnesina tramite un messaggio condiviso su X.
Paesi Alleati hanno recentemente preso stessa decisione. Siamo impegnati nell’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, tutelando la sicurezza di Israele
si legge sul tweet.
Il Governo italiano ha sospeso finanziamenti @UNRWA dopo l’atroce attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Paesi Alleati hanno recentemente preso stessa decisione. Siamo impegnati nell’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, tutelando la sicurezza di Israele.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 27, 2024
Hezbollah rivendica attacchi ieri a confine con Israele
Il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato di aver lanciato ieri 9 attacchi contro Israele dal confine meridionale del Libano.
Il primo è avvenuto la mattina, prendendo di mira una posizione delle truppe israeliane vicino a Hunin. Altri sei attacchi sono avvenuti di notte: l’ultimo intorno a mezzanotte.
Il gruppo ha perso finora 168 combattenti, di cui quattro solo nell’ultima giornata, secondo quanto riporta il sito di al-Jazeera.
Houthi, attacchi Usa-GB su porto in Yemen
Due attacchi aerei di Usa e Regno Unito hanno colpito di Ras Issa in Yemen. Lo ha riferito il canale TV degli Houthi, Al-Masira.
Il porto si trova nella provincia di Hodeidah nello Yemen: l’evento segue di poche ore un attacco Houthi che ha colpito una nave cisterna che navigava nel Mar Rosso.
Dopo gli Stati Uniti, anche il Canada sospende i fondi aggiuntivi a Unrwa
Dopo gli Stati Uniti, anche il Canada sospenderà i finanziamenti aggiuntivi all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
La decisione è arrivata in seguito all’apertura di un’indagine sul presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti dell’agenzia nell’attacco del 7 ottobre scorso di Hamas contro Israele.
Il provvedimento del governo federale canadese è stato reso noto dal ministro dello Sviluppo internazionale, Ahmed Hussen.
Il Canada prende molto sul serio questi report e sta collaborando strettamente con l’Unrwa e altri donatori su questa questione
ha fatto sapere il ministro in una nota, dopo aver contattato direttamente Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia.
Sono state le autorità israeliana a fornire all’Unrwa informazioni sul presunto coinvolgimento di alcuni dei suoi dipendenti nell’attacco del gruppo islamico palestinese.
Per tutelare la capacità dell’agenzia di prestare assistenza umanitaria ho preso la decisione di rescindere subito i contratti di questi dipendenti e di avviare un’indagine per stabilire la verità senza indugio
ha detto Lazzarini. Con oltre 30 mila operatori, la Unrwa è la principale organizzazione di Gaza, oltre all’amministrazione della Striscia.
Sentenza Corte Aja, mercoledì Consiglio sicurezza Onu
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà mercoledì prossimo, 31 gennaio, per esaminare la sentenza della Corte internazionale di giustizia che si è pronunciata su Israele, imponendo di fermare qualsiasi eventuale atto di “genocidio” a Gaza.
L’ha riferito la presidenza francese del Consiglio.
La seduta è prevista per le ore 16 GMT, le 17 in Italia. La convocazione è stata chiesta dall’Algeria con l’obiettivo di dare “effetto esecutivo alla sentenza della Corte internazionale di giustizia sulle misure provvisorie imposte all’occupazione israeliana”.