Il neo primo ministro francese sta affrontando le proteste degli agricoltori che bloccano la Francia. Gabriel Attal si è recato nell’Alta Garonna per annunciare una serie di concessioni ai coltivatori.
Proteste agricoltori Francia, il governo annuncia le concessioni
Gabriel Attal ha discusso con i sindacati per tutta la settimana mentre la tensione è aumentata in assenza di soluzioni. Tra le 10 proposte del primo ministro della Francia ci sono la cessazione dell’aumento dei costi del carburante e la semplificazione dei regolamenti.
Attal ha comunicato l’intenzione di accelerare i pagamenti degli aiuti d’emergenza. Ha inoltre annunciato il raddoppio del fondo d’emergenza per gli agricoltori della Bretagna colpiti dalla tempesta Ciaran negli ultimi mesi del 2023.
Attal ha anche garantito agli agricoltori che la Francia continuerà a opporsi alla firma dell’accordo commerciale tra l’Ue e i paesi dell’America Latina del Mercosur.
Attal: “Senza agricoltori non esiste paese”
La mossa del governo è avvenuta poco dopo che gli agricoltori avevano protestato a Parigi per esprimere il loro dissenso riguardo ai salari e ai prezzi bassi dei prodotti alimentari che avevano causato la chiusura delle principali vie di accesso e uscita dalla Capitale.
Non tutti gli agricoltori sembrano convinti delle promesse di Attal. Il presidente della Fnsea ha annunciato che il sindacato agricolo continua la mobilitazione perché gli annunci del primo ministro non rispondono a tutte le questioni aperte.
Marine Le Pen critica il primo ministro
Le Pen, del partito di estrema destra Rassemblement National, ha affermato in un post su X che gli annunci di Attal non affrontano adeguatamente i problemi e le aspettative degli agricoltori.
Les annonces à court terme d’un Premier ministre dépassé par l’ampleur de la crise, ne répondent ni aux enjeux ni aux attentes des agriculteurs.
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) January 26, 2024
Restaurer notre souveraineté de grande puissance agricole impose de rompre avec un modèle qui organise le déclin de notre agriculture.