Akropolis è un protocollo di finanza decentralizzata (DeFi), che va a concentrare la sua soprattutto sui prestiti sotto-collateralizzati. Il progetto è stato protagonista di un’intensa crescita sino a settembre, quando ha toccato un picco a quota 0,0182 dollari. Da quel momento ha però perso vigore, dimostrando comunque notevoli potenzialità, tali da incuriosire molti investitori alla ricerca di soluzioni di finanza decentralizzata ancora sottovalutate.
Akropolis: cos’è e cosa si propone
Akropolis è un software costruito in modo da permettere agli sviluppatori il lancio di applicazioni decentralizzate (dApp) in grado di fornire servizi finanziari basati su criptovalute di proprietà e gestite dagli utenti.
La piattaforma ospita all’interno di un framework denominato akropolisOS un gran numero di strumenti DeFi basati sulla Ethereum Virtual Machine (EVM), tra cui in particolare protocolli dedicati ai servizi di prestito agevolato e risparmio assicurabile. Tra di essi spiccano Delphi e Sparta, focalizzati rispettivamente sulle strategie passive di investimento e guadagno e sui prestiti sotto-collateralizzati.
A renderli possibili, in particolare, i depositi a tasso fisso e variabile. Tra i suoi punti di forza piattaforma l’integrazione con altre blockchain, a partire da Aave, Curve, Yearn, Liquity, MCDEX, Maker, Fulcrum, Compound e dYdX.
La particolarità di queste applicazioni è da ravvisare nel fatto che sono tutte state costruite tramite l’utilizzo di smart contract e affidate a Decentralized Autonomous Organization (DAO). Ne consegue che per poter partecipare ai processi decisionali di ogni protocollo gli utenti interessati devono mettere in staking i propri token, ritagliandosi in cambio la possibilità di avere una rendita di tipo passivo.
Le caratteristiche tecnologiche di Akropolis
Tra le peculiarità che distinguono l’ecosistema Akropolis, la prima è da ravvisare nelle Autonomous Financial Organization (FAO). Si tratta di organizzazioni finanziarie che sono costruite su un network distribuito, con un preciso obiettivo: raggiungere il livello di operatività di un’azienda, senza però prevedere una gestione fondata su gerarchie.
A questa prima caratteristica, si vanno poi ad aggiungere:
- AkropolisOS, un SDK (Software Development Kit) gestito dagli sviluppatori di Akropolis nel preciso intento di affiancare gli sviluppatori interessati a lanciare dApp sulla piattaforma. Il kit è formato da una vera e propria suite di moduli per contratti intelligenti, i quali rendono possibile lo sviluppo di applicazioni decentralizzate personalizzate. Moduli che si affiancano agli strumenti tesi a favorire l’integrazione tra svariati protocolli di finanza decentralizzata;
- Sparta, applicazione decentralizzata che consente agli interessati l’ottenimento di prestiti sotto-collateralizzati, ovvero garantiti al 50%. Chi apporta la liquidità necessaria viene associato ai guadagni della piattaforma, tramite una percentuale sugli interessi ottenuti;
- Delphi, altra dApp la quale schiude agli utenti la possibilità di prendere parte alle migliori opportunità di yield farming, in modo da ottimizzare il deposito dei propri asset digitali.
Il token destinato a servire il sistema è AKRO, un ERC-20 lanciato sulla Ethereum Virtual Machine. La sicurezza di Akropolis, quindi, discende da quella che è tipica di ETH. In particolare, i suoi smart contract sono stati controllati nel 2019 da CertiK, che ne ha certificato la solidità strutturale, tale da non prestare il fianco ad attacchi di alcun genere.
La tokenomics ha fissato l’offerta totale di AKRO a quota 4 miliardi di esemplari. Ne consegue il carattere deflazionista del coin, destinato a riflettersi in positivo sulla sua quotazione.
Le prospettive per il futuro
AKRO si trova al momento al 722° posto nella classifica di CoinMarketCap. Dopo una lunga rincorsa, che l’ha portato a collezionare un clamoroso +441% nell’arco di un anno, da settembre ha iniziato a flettere. Se non sono stati chiariti i motivi di questa flessione, c’è da pensare che possa trattarsi di una semplice pausa di riflessione da parte dei trader, con la conseguente presa di profitto da parte di molti di loro.
Proprio le caratteristiche tecnologiche di Akropolis sembrano però in grado di garantire un futuro significativo. Soprattutto alla luce della crescente attenzione degli investitori verso le soluzioni DeFi. Un’incognita in tal senso è però rappresentata proprio dalla concorrenza con cui deve convivere Akropolis. Occorre quindi capire se si tratti di un ostacolo troppo arduo, o meno.