Lavoro e sanita’. Tra questi due poli oscillera’ il pendolo della campagna elettorale del Partito Democratico in vista del voto europeo e di quello nelle regioni. Le parole e le ‘mosse’ della segretaria, da questo punto di vista sembrano non lasciare dubbi. E’ quello della sanita’ il ‘tallone d’Achille’ delle amministrazioni di centrodestra a cui il Partito Democratico intende puntare e, questo, al di la’ delle manovre riguardanti alleanze e coalizioni. Non e’ un caso che sulla sanita’ Schlein abbia sfidato Giorgia Meloni, con un intervento in Aula alla Camera molto applaudito dalle opposizioni. “E’ stato un bel ‘do’ di petto”, commenta un esponente della minoranza dem. E non e’ un caso che la segretaria abbia deciso di avviare un giro di ascolto di medici, infermieri e operatori sanitari dall’Abruzzo, una delle cinque regioni al voto nel 2024. I maggiorenti del PD sperano che finalmente la Schlein abbia trovato la quadra, abbia trovato un giusto stile comunicativo e politico per rendere finalmente pan per focaccia a Giorgia Meloni che continua a comportarsi spesso e volentieri come se fosse all’opposizione pur essendo ormai da quasi un anno e mezzo al governo.
E se il duello in Aula con Meloni e’ stato il ‘do’, nel fine settimana Schlein dara’ il ‘la’ alla campagna elettorale. A breve comincerà un ‘tour de force’ che la vedrà oggi a Cassino per il lancio ufficiale della campagna per le europee dal titolo-manifesto ‘Forum Europa: Sociale, verde, giusta’. Una scelta che si ricollega, da una parte, al giorno della memoria: la citta’ e’ stata teatro del bombardamento dell’abbazia di Montecassino, una delle tragedie che piu’ hanno segnato la Seconda Guerra mondiale e il periodo dell’occupazione nazista dell’Italia. Dall’altra parte, quell’abbazia e’ consacrata a San Benedetto, patrono d’Europa. Quale migliore auspicio per la corsa a Bruxelles? Chi attende la fumata bianca sulla candidatura di Elly Schlein dovra’, pero’, aspettare. La segretaria continua a ripetere come un mantra che prima viene il progetto – da definire negli organi statutari del partito e sui territori – poi le candidature, compresa la sua. I parlamentari a lei piu’ vicini danno come dead line la data del congresso del Pse a Roma, il primo marzo. Il punto vero però è che i sondaggi non sono assolutamente favorevoli ad una sua discesa in campo.
Staff in campo per organizzare il duello Meloni-Schlein
Intanto, pero’, il duello con Giorgia Meloni e’ partito e si accende ogni giorno che passa. Dopo il faccia a faccia in parlamento, la Schlein ha sfidato la premier sul Medio Oriente: “Se anche per Meloni la soluzione e’ due popoli due stati, allora voti la nostra mozione”, dice la segretaria dopo l’assemblea dei gruppi parlamentari del Pd che ha dato il via libera alla mozione contenente il riconoscimento dello Stato di Palestina. Non solo: nella riunione della segreteria, Schlein ha chiesto ai dem una mobilitazione totale sull’Autonomia. “Nessuno strumento e’ escluso”, compreso il referendum, ha fatto sapere la leader del Pd: “E’ stata approvata al Senato una riforma che vuole spaccare l’Italia vuole aumentare i divari territoriali che il sud di questo paese ha gia’ pagato troppo e quindi ci confronteremo perche’ siamo pronti a mobilitarci insieme alle altre forze politiche e le forze sociali senza escludere alcuno strumento per contrastare questa riforma sbagliata”. Per i dem il disegno di legge di Calderoli e’ un colpo alle regioni del Sud, dove il partito di Meloni e’ piu’ forte. Una mobilitazione ben riuscita potrebbe, quindi, rappresentare un punto a favore del centrosinistra anche nelle urne. “La destra vuole spaccare il Paese”, spiega il responsabile Sud del Pd Marco Sarracino, per questo “la nostra battaglia non si fermera’” e “il Pd prendera’ in considerazione ogni strumento per fermarla. Anche la possibilita’ del referendum”. Una battaglia che ricompatta i dem al Sud. ‘Bastione’ contro l’Autonomia differenziata e’, infatti, quel Vincenzo De Luca da sempre voce critica nei confronti della segreteria nazionale: “Un minuto dopo l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, se ci sara’, saremo pronti per presentare ricorso in Corte costituzionale”, annuncia il governatore campano.