Cos’è l’heliskiing? Si tratta di una pratica non tradizionale che consente di sciare in zone di altissima quota con percorsi fuori pista.

L’attività sportiva diventa così ancor più immersiva e permette di godere appieno della natura. Oltretutto l’esperienza è amplificata dalla forte adrenalina per eseguire itinerari altamente suggestivi.

L’heliskiing però è altamente pericoloso e necessita di una preparazione professionale per lo sci alpino fuori pista. Purtroppo questa particolare disciplina può mettere a rischio la vita dello sciatore.

È notizia di soli due giorni fa di un terribile incidente avvenuto in Canada nel quale sono morti tre sportivi, due di essi di origine italiana.

Cos’è l’heliskiing: come praticarlo e quali sono i punti di forza 

L’heliskiing, anche noto come elisci o eliski, è una tecnica che permette allo sciatore di discendere in zone molto più ad alta quota e in aree non servite dagli impianti.

Come suggerisce la parola, nell’heliskiing lo sportivo viene trasportato in quota grazie ad un elicottero. A questo punto viene calato su una zona particolarmente emozionante e non battuta.

Lo sciatore riesce così ad arrivare in parti del versante montuoso non esplorato. Ciò aumenta l’esperienza di discesa, grazie all’adrenalina nel percorrere zone impervie.

Proprio per questo motivo lo sportivo deve essere molto attento e preparato poiché gli imprevisti possono essere molteplici.

Poiché le aree ad alta quota non sono attrezzate il rischio di incappare in porzioni non idonee alla discesa.

Lo sciatore poi si serve dell’elicottero ogni volta che vuole ritornare in quota per una successiva discesa.

L’enorme vantaggio di questa pratica sciistica risiede nel poter sfruttare le condizioni atmosferiche favorevoli ad alta quota. Ciò permette di conseguenza di poter esercitare lo sport per un periodo maggiore rispetto allo sci tradizionale poiché a quote superiori si troverà neve anche fino al mese di maggio.

Gli aspetti negativi di questo sport

Per capire cos’è l’heliskiing in primo luogo bisogna conoscere i rischi per l’incolumità dello sciatore che sono nettamente più elevati rispetto alla modalità tradizionale.

Questo perché la natura ad alta quota può riservare insidie pericolose anche per i più esperti sciatori.
L’heliskiing poi è uno sport altamente impattante sull’ambiente.

L’azione dell’elicottero in zone di neve non battuta può infatti causare valanghe o slavine. Inoltre le operazioni di risalita oltre che la discesa dello sciatore alterano anche flora e disturbano notevolmente la fauna del posto.

Per questo motivo questa disciplina è severamente regolata e solo alcune zone permettono la sua esecuzione.

Cos’è l’heliskiing: dove effettuarlo

Le zone in cui è possibile effettuare un’esperienza di heliskiing sono pochissime. Ad oggi le aree più idonee sono localizzate in Canada, Alaska o Nuova Zelanda. Tra esse citiamo le aree di Heines, Seldovia, Valdez, Girwood, Coronet Peak, Treble Cone, Cardrona, Mount Hutt, Mount Lyford, Ohau e Hanmer Springs. 

Sebbene il panorama italiano possa essere considerato adeguato per questo sport, sono nate diverse le contestazioni a causa dell’enorme impatto sulla natura. Le zone più suggestive appaiono essere quelle di
Courmeyeur e Cervinia in Valle d’Aosta. Tuttavia la legge nazionale non ha ancora posto dei paletti circa la regolamentazione di questo sport sul nostro territorio.

Sulla Marmolada invece dal dicembre del 2011 l’esecuzione dell’heliskiing è tassativamente vietata.
Solo qualche mese fa, il presidente di Club alpino italiano Antonio Montani ha sottolineato nuovamente la disapprovazione ad ogni forma di “utilizzo ludico dei mezzi motorizzati in montagna”.

Quanto costa

L’heliskiing è uno sport economicamente molto dispendioso. Per avere un’idea si può considerare che un pacchetto per 4 persone può variare da un minimo di 700 euro a un massimo di 2.500 euro.

Va però considerato anche in quale zona si vuole arrivare. Il costo infatti potrebbe variare a seconda della distanza in quota e delle particolari condizioni di territorio.