Bonus per i lavori in casa con sconti che vanno dal 70 all’85 per cento: ridimensionato il superbonus, che ha assicurato benefici fiscali anche del 110% ma che nel 2024 è sceso al 70% con ulteriori limitazioni, per chi ha intenzione di effettuare dei lavori di ristrutturazione sul proprio immobile, la scelta è tra tre alternative: sismabonus, bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed ecobonus.
Il pacchetto delle agevolazioni sui lavori edilizi, tuttavia, non comprende più le opzioni dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d’imposta che avevano caratterizzato la circolazione dei bonus negli ultimi anni. Chi, dunque, ha intenzione di effettuare dei lavori sul proprio immobile, si ritrova una rosa di bonus e condizioni profondamente differenti rispetto anche solo a un anno fa.
Bonus lavori casa con sconti dal 70 all’85%: finito il superbonus, ecco quali incentivi sono rimasti nel 2024
È cambiato di molto il quadro dei bonus edilizi per chi voglia fare nel 2024 dei lavori di ristrutturazione. Considerando che il superbonus ha subito una riduzione di agevolazione, scendendo dal 110% o 90% del 2023 al 70% di quest’anno – senza alcuna possibilità di proroga dalla conversione del decreto 212 del 2023 – ai contribuenti rimangono tre bonus: il sismabonus, l’ecobonus e il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. I primi due bonus scadranno il 31 dicembre 2024, mentre per il bonus anti barriere si andrà avanti fino a tutto il 2025. Le percentuali di agevolazioni variano dal 70% all’85%.
Bonus lavori superbonus 2024: scelta tra sismabonus, ecobonus e abbattimento barriere architettoniche
Nella scelta di uno dei tre bonus per ristrutturare il proprio immobile, è necessario considerare che non si può utilizzare la cessione dei crediti d’imposta o lo sconto in fattura, quali alternative alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. L’ultimo dei bonus che consentiva ancora – fino al 2025 – le due opzioni era quello sulla riduzione delle barriere architettoniche. Il decreto legge 212 di fine 2023, tuttavia, ha modificato il bonus ponendo sconto e cessione del credito all’interno di ipotesi ben delimitate.
Per gli altri bonus, la cessione dei crediti d’imposta era stata già cancellata dal decreto 11 del 17 febbraio di un anno fa. Con la mancata proroga del 110% (o 90%) del superbonus, oggi le ipotesi di utilizzo delle opzioni sono davvero relegate a circostanze straordinarie.
Agevolazioni edilizie 2024 senza sconto in fattura e cessione crediti d’imposta
Chi, pertanto, avvia dei lavori di ristrutturazioni nel 2024 deve considerare che ha come beneficio solo la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Ciò comporta, in primis, di avere tanta liquidità a disposizione per anticipare le spese relative agli interventi e, da non trascurare, di avere un’imposta lorda che possa considerarsi capiente per “scaricare” le quattro, cinque o dieci rate annuali del superbonus o dei bonus edilizi.
L’alternativa del bonus ristrutturazioni (casa)
Ulteriore alternativa ai bonus sopra indicati è quella del bonus casa (o ristrutturazioni) che assicura, nel 2024, la detrazione fiscale del 50 per cento. Nel prossimo anno lo stesso bonus subirà una stretta importante, passando ad appena il 36 per cento di detrazione fiscale, oggi considerata come percentuale davvero minima rispetto alle agevolazioni rimaste in vigore negli ultimi anni.
Quali agevolazioni non sono più in vigore?
Non ci saranno più, nel 2024, i bonus relativi alle case green con detrazione fiscale su acquisti di case ecologiche (immobili in classi energetiche A o B) del 50%. Questa agevolazione si poteva richiedere fino al 31 dicembre scorso.
Il bonus mobili resiste fino a tutto il 2024 ma la detrazione fiscale del 50 per cento è applicata su un massimale di spese ridotto da 8.000 a 5.000 euro. Da marzo prossimo, invece, aumenterà la ritenuta sui bonifici che le imprese dovranno anticipare all’Agenzia delle entrate: la percentuale passerà, infatti, dall’8% all’11%.