Cosa sta succedendo al BTp a 30 anni in attesa della prossima mossa della Banca Centrale Europea? Facciamo chiarezza.

Dopo il rally raggiunto nei mesi di ottobre e di novembre, i prezzi dei BTp hanno imboccato la strada ribassista, mentre i rendimenti hanno subito un incremento. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento vertiginoso dei tassi d’interesse che hanno impattato sulle rate dei mutui, in particolare di quelli a tasso variabile.

Le previsioni degli esperti a fine anno 2023 parlavano di un taglio dei tassi di interesse atteso per la stagione primaverile 2024, ma all’indomani della prima riunione della BCE a Francoforte è chiaro che i tassi rimarranno fermi al 4,5%. Nel frattempo, si è registrato un calo dello spread tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi sotto i 150 punti base.

Scopriamo in questa guida cosa sta andando il BTp a 30 anni in attesa della prossima mossa che potrebbe essere presa dalla BCE.

Cosa sta succedendo al BTp a 30 anni in attesa della prossima mossa della BCE?

L’inflazione ha rallentato la sua folle corsa, ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia: l’allarme resta. La presidente della Bce Lagarde ha sottolineato che è piuttosto prematuro discutere di taglio dei tassi, che sono stabili al 4,5%. C’è il rischio di un ritorno di una seconda ondata inflazionistica a causa dell’incremento dei costi di logistica a seguito del blocco delle navi mercantili nel Mar Rosso. La finalità delle banche centrali è quella di garantire che il trend inflazionistico ritorni ai due punti percentuali.

Il contesto macroeconomico è in continua evoluzione, per questo è importante comprendere cosa stia succedendo al BTp a 30 anni in attesa della prossima mossa della Banca Centrale Europea. Sotto i riflettori degli analisti e degli investitori c’è il BTp con scadenza primo ottobre 2053 (ISIN: IT0005534141): tale titolo obbligazionario offriva un rendimento pari al 5,4% nei mesi del rally, poi si è registrato un calo che ha portato il rendimento lordo sotto i 4,5 punti percentuali. Il prezzo del BTp a 30 anni ha raggiunto i 101.

Grazie all’emissione sindacata il titolo obbligazionario a medio-lungo termine è andato a ruba tra gli investitori: si sono registrati ordini per poco più di 82 miliardi di euro contro l’offerta pari a cinque miliardi di euro. Al momento i tassi di interesse rimarranno stabili, come dichiarato dalla stessa Lagarde, ma entro la fine del 2024 ci si attende un taglio dei tassi.

In quest’ottica il rendimento dei titoli obbligazionari dovrebbe subire una discesa, mentre il prezzo dovrebbe risalire. Tenendo conto dello scenario attuale e di quello previsionale è il momento giusto per iniziare ad investire in BTp.

Investire nel BTp a 30 anni: a quanto ammonta il rendimento atteso?

Il rendimento atteso lordo del BTp a 30 anni si aggira sui 2,25 punti percentuali, mentre al netto del prelievo fiscale il rendimento netto è pari all’1,7 percento. Se la prossima mossa della Bce fosse quella di tagliare i tassi di interesse, i prezzi del bond a medio-lungo termine potrebbero salire. Detenere tale obbligazione consentirebbe all’obbligazionista di diversificare il portafoglio investimenti, minimizzando il rischio.