Mattinata di paura nel carcere di Bari. Un incendio è scoppiato nel centro medico della struttura, costringendo i Vigili del Fuoco all’intervento.
Alcuni detenuti e poliziotti sono rimasti intossicati dal fumo: necessario il loro ricovero, in codice rosso, in ospedale. Le prime ipotesi parlano di un incendio di origini dolose.
Bari, una decina di poliziotti e detenuti intossicati dal fumo: la dinamica dell’incendio nel carcere
Un altro incendio in un carcere italiano, come accaduto nei mesi scorsi ad Avellino e a Terni. Questa volta però non dovrebbe esserci dietro una protesta dei detenuti, ma le indagini al riguardo sono ancora in corso: le Forze dell’Ordine, arrivate al carcere di Bari insieme ai Vigili del Fuoco, non escludono un’origine dolosa.
L’incendio che ha coinvolto una cella del Sai, “Servizio assistenza integrata”, ovvero il centro clinico, è scoppiato questa mattina e la colonna di fumo è stata visibile per qualche tempo dalle strade vicine della zona fra i quartieri Carrassi e Picone. Sul luogo anche il 118, che ha trasportato una decina fra guardie penitenziarie e detenuti fra Policlinico e Mater Dei a causa dell’intossicazione da fumo: alcuni di essi sono in condizioni gravi.
La cella in cui sono divampate le fiamme era al momento vuota, ma i suoi arredi hanno contribuito ad alimentare l’incendio. La Polizia Penitenziaria sta effettuando i rilievi per capire le cause e la natura dell’incendio.