Il papilloma virus può colpire anche l’uomo e può manifestarsi con vari sintomi, tra cui la comparsa di escrescenze cutanee, verruche genitali o fastidi durante i rapporti sessuali.
La diagnosi di questa infezione virale coinvolge esami specifici, come il Pap test per le lesioni cellulari e il test del DNA per identificare il virus.
Conoscere i sintomi nell’uomo e le modalità diagnostiche è fondamentale per affrontare tempestivamente il papilloma virus.
Il papilloma virus può colpire anche gli uomini
Quasi un uomo su tre è portatore del papilloma virus o HPV. Questo virus può causare infezioni lievi ma anche causare il cancro negli uomini e nei loro partner.
Ricorda che il papillomavirus non colpisce solo le donne, ma può colpire anche gli uomini.
Secondo uno studio pubblicato a fine agosto 2023 su The Lancet Global Health, il 31% degli uomini tra i 27 e i 35 anni (o quasi 1 su 3) sono portatori in tutto il mondo e il 21% dei 18-24 anni.
La prevalenza è particolarmente elevata tra i 25-29 anni. L’HPV è l’ infezione virale a trasmissione sessuale più comune in tutto il mondo. Generalmente asintomatico, può essere responsabile di tumori in bocca e in gola, soprattutto negli uomini.
Il papilloma virus fa parte di una estesa famiglia di virus con oltre 200 virus identificati fino ad oggi. Si tratta di un virus estremamente contagioso.
Avere un rapporto sessuale con un partner positivo all’HPV aumenta il rischio di essere contaminati.
Quali sono i sintomi del papilloma virus nell’uomo?
La contaminazione da HPV resta asintomatica nella stragrande maggioranza dei casi ma, in alcuni casi, il virus si manifesta con verruche della pelle o nelle mucose e talvolta le trasforma in tumori. La verruca genitale, o condiloma, è il sintomo più comune.
Negli uomini, spesso, l’HPV si trasforma in tumori dell’ano, tumori del pene e tumori della sfera orale, i più frequenti.
Oggi la maggior parte dei tumori dell’orofaringe sono legati al papillomavirus e non più soltanto all’alcol e al tabacco come avveniva qualche anno fa.
Gli HPV ad alto rischio oncogeno sono gli HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68, di cui l’HPV 16 è il più comune.
Come si trasmette il papillomavirus nell’uomo?
Si trasmette per contatto mucosa -mucosa; i virus HPV non si trovano nelle secrezioni ma nelle cellule della pelle e delle mucose. Anche i preservativi, purtroppo, non sono una protezione efficace.
Può bastare una semplice carezza per infettarsi o essere infettati, anche se non c’è penetrazione sessuale.
Gli uomini si contaminano più delle donne per diverse ragioni ancora poco conosciute, ma soprattutto perché producono meno anticorpi dopo un’infezione e la loro protezione naturale dura meno a lungo.
Si ricontaminano quindi più facilmente. Anche se non ci sono sintomi, un individuo infetto da HPV può contaminare un altro individuo.
Come si diagnostica l’HPV nell’uomo?
Se il test HPV è uno strumento di diagnosi ormai assodato nelle donne, esistono purtroppo pochi o nessun test simili per gli uomini.
I test HPV possono essere effettuati per un certo tipo di uomini ad alto rischio di sviluppare un cancro anale legato all’HPV 16. Si può quindi eseguire un’anoscopia e un test HPV.
Gli uomini a rischio sono over 30 che vivono con l’HIV e hanno rapporti sessuali con uomini, donne con una storia di lesioni precancerose o cancro vulvare. Per i tumori orali e il cancro del pene non sono attualmente disponibili test.
Come trattare e prevenire il papilloma virus negli uomini
Il virus del papilloma umano (HPV) rappresenta una minaccia per entrambi i sessi, con il rischio di sviluppare lesioni cellulari anomale e, in alcuni casi, il cancro.
La pericolosità varia a seconda del tipo di HPV contratto, con possibilità di persistenza dell’infezione e potenziale evoluzione verso lesioni di alto grado o lesioni cancerose.
Alcuni fattori di rischio, come la predisposizione genetica, l’immunità e il consumo di tabacco, influenzano il decorso dell’infezione.
Attualmente, non esiste un trattamento antivirale specifico per l’HPV, ecco perché i medici tendono a curare i sintomi correlati, come i condilomi, le lesioni precancerose e i tumori.
La prevenzione primaria è rappresentata dal vaccino, raccomandato per ragazzi dagli 11 anni in su. La vaccinazione è considerata l’approccio più efficace per ridurre il rischio di infezione e le sue conseguenze.