La nebbia cerebrale è caratterizzata da confusione mentale, mancanza di chiarezza e difficoltà di concentrazione.

Quali sono le cause di questo disturbo? E quali le strategie di cura più adeguate?

Scendiamo nei dettagli e vediamo come si cura la nebbia cerebrale, da cosa è causata e come si può trattare.

Cos’è la nebbia cerebrale

La nebbia cerebrale, chiamata anche nebbia mentale, o “brain fog” in inglese, corrisponde a una sensazione davvero spiacevole e spiazzante. È uno stato di stanchezza intellettuale caratterizzato da:

  • una sensazione di confusione mentale;
  • difficoltà di concentrazione;
  • mal di testa;
  • mancanza di motivazione;
  • la sensazione di avere un cervello “nebbioso”.

Da cosa è causata la nebbia cerebrale

La nebbia cerebrale è il risultato di una disfunzione delle funzioni curate dalla corteccia prefrontale, chiamata anche conduttore del cervello, che non svolge più adeguatamente il suo lavoro.

La nebbia cerebrale è la conseguenza di un segnale d’allarme proveniente dal cervello, che indica che il suo equilibrio è stato disturbato e deve essere ritrovato il più rapidamente possibile. Il trigger (il grilleto, il motivo scatenante) può essere diverso.

Le cause più comuni di confusione mentale sono:

Nutrizione
Una delle principali cause della confusione mentale è una dieta squilibrata. Ciò può, infatti, portare ad un rapido calo delle prestazioni cerebrali e ad una sensazione di stanchezza intellettuale e fisica.

Intolleranze alimentari e allergie
La confusione mentale può anche essere un indicatore di intolleranza o allergia a determinati alimenti, come quelli contenenti glutine o lectina, oppure glutammato e dolcificanti artificiali.

La disidratazione
Non bere abbastanza acqua può causare problemi di concentrazione. Va notato che il nostro cervello è composto per circa il 75% di acqua. Per ottenere prestazioni cerebrali ottimali, è necessario mantenere questo livello di idratazione.

Carenze nutrizionali
Una sensazione di confusione mentale può essere causata da una carenza di nutrienti come la vitamina B12, la vitamina D, il magnesio o gli omega-3.

In particolare, il DHA, o acido docosaesaenoico, è l’omega-3 più benefico per il cervello, essendo un importante componente strutturale delle cellule cerebrali e in particolare di quelle della corteccia cerebrale, associato alla memoria, al linguaggio, alla creatività, al giudizio e all’attenzione.

Mancanza di sonno
Se il cervello non riesce a riposare la notte, non riuscirà a funzionare ottimamente il giorno successivo. Mentre dormiamo, ciò che abbiamo imparato durante la giornata viene immagazzinato nella memoria. Allo stesso tempo, le cellule cerebrali hanno il tempo di rigenerarsi durante la fase di sonno ristoratore.

Se non si dorme a lungo, le facoltà mentali ne risentono.

Lo stress
Ciò fa sì che il corpo rilasci più cortisolo, che promuove la formazione di radicali liberi che danneggiano le cellule cerebrali. Questo può causare la nebbia cerebrale.

Se decidi di eliminare il caffè dalla tua dieta, questo può causare sintomi di astinenza, inclusa la confusione mentale, solitamente accompagnata da mal di testa.

Mancanza di attività fisica regolare
La nebbia cerebrale in questo caso può verificarsi poiché il cervello non riceve una sufficiente circolazione sanguigna.

Come si cura la nebbia cerebrale

In caso di confusione mentale e nebbia cerebrale è necessario consultare un medico, il quale può ritenere opportuno eseguire esami medici, come quelli per la tiroide o misurare i livelli di vitamina B12 e D.

La nebbia cerebrale non va mai sottovalutata, ha sempre bisogno di una diagnosi da parte di uno specialista.

Per combattere la comparsa della nebbia cerebrale, però, puoi fare anche tu qualcosa di utile. Ecco alcuni consigli:

  • praticare un’attività fisica regolare: ad esempio camminare o correre migliora la circolazione sanguigna nel cervello e nelle cellule del corpo, rilasciando endorfine e favorendo uno stato di benessere;
  • evitare il multitasking e concentrarsi su una cosa alla volta;
  • leggere, fare cruciverba, imparare nuove lingue;
  • utilizzare le agende giornaliere per tenere traccia di appuntamenti, attività, liste di “cose da fare”;
  • riposarsi e dormire a sufficienza;
  • limitare il tempo trascorso davanti agli schermi prima di addormentarsi;
  • uscire all’aria aperta più spesso;
  • mangiare sano;
  • evitare zucchero, caffeina e nicotina;
  • bere a sufficienza;
  • fare meditazione;
  • utilizzare la stimolazione cognitiva il cui obiettivo è riapprendere l’attenzione focalizzata attraverso diversi esercizi e strategie.

Se il tuo medico te lo consiglia, puoi chiedere aiuto a uno psicologo specializzato in recupero cognitivo o ad alcuni logopedisti specializzati in neuropsicologia.