È stato vandalizzato, alla vigilia del Giorno della Memoria, il murales “Binario 21, i Simpson ebrei deportati ad Auschwitz” lungo il Memoriale della Shoah a Milano. L’opera, eseguita dal noto artista aleXsandro Palombo, è stata nuovamente presa di mira. È la quarta volta che accade in un anno.

Milano, vandalizzato il murales dei Simpson al Memoriale della Shoah

Nel corso della mattinata di oggi, venerdì 26 gennaio 2024, a Milano qualcuno ha vandalizzato l’opera di street art che si trova lungo il famoso Memoriale della Shoah, nei pressi della Stazione centrale del capoluogo lombardo.

Il murales, che si intitola “Binario 21, i Simpson ebrei deportati ad Auschwitz“, è stato eseguito nel 2023 aleXsandro Palombo, il quale torna oggi, ancora una volta, a denunciare quanto accaduto.

Sulla sua opera d’arte sono apparse due scritte in particolari: “W Hitler” e “Fuck Israele”. Al momento il responsabile o i responsabili non sono ancora stati individuati.

Si tratta chiaramente di due espressioni antisemitiche, che oggi sono più gravi che mai proprio perché ci troviamo alla vigilia del Giorno della Memoria, il quale si celebra il 27 gennaio di ogni anno.

Le foto

Qualcuno ha deturpato il murales questa mattina. Nel giro di poche ore le immagini hanno iniziato a fare il giro del web e dei social. La pagina Instagram Milano Bella Da Dio ha pubblicato diverse foto dell’opera d’arte rovinata.

La reazione dell’artista

Ad intervenire oggi è stato direttamente l’ideatore e creatore del “Binario 21, i Simpson ebrei deportati ad Auschwitz”. Il suo famoso disegno – che rappresenta la celeberrima famiglia dei cartoni americana che indossa abiti a strisce e sta per essere deportata in un campo di concentramento nazista – è stato preso di mira per la quarta volta.

AleXsandro Palombo ha affermato di non voler più reagire davanti alle “ripetute azioni di odio”. Questo perché, secondo l’artista, una mancata reazione potrebbe portare alla normalizzazione del pericolo dell’antisemitismo.

Egli ha parlato anche del “male dell’indifferenza” che travolge ed inghiotte tutti quanti, nessuno escluso. Al tempo stesso ha affermato che comunque chi fa finta di non vedere questo problema – o meglio lui ha parlato di “scempi” – è parte integrante del problema stesso.

Ha precisato infine:

Gli ultimi sfregi antisemiti e quelli degli scorsi mesi rimarranno come testimonianza e parte integrante dell’opera che tramuterà questo mare d’odio in strumento di sensibilizzazione e consapevolezza contro l’indifferenza e l’antisemitismo.

Il sindaco di Milano Sala: “In città si sente il ritorno dell’antisemitismo”

Proprio oggi, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, detto Beppe, ha parlato con alcuni studenti delle scuole che si sono riuniti nella sede del Comune, Palazzo Marino. Il primo cittadino meneghino ha parlato dell’importanza della memoria affinché non vengano compiuti gli errori che sono stati commessi in passato.

Sala ha poi spiegato che in città si sta sentendo un “ritorno all’antisemitismo”, proprio alla luce del verificarsi di episodi di questo genere. Come abbiamo detto non è la prima volta che il murales di Palombo viene sfregiato. Così come non è la prima volta che a Milano appaiono scritte contro la popolazione ebrea.

Il sindaco ha incitato gli studenti e le studentesse presenti a non dimenticare la tragedia della Shoah. Infine ha concluso:

Bisogna imparare dagli errori del passato e Milano ha questa capacità di imparare a coniugare passato, presente e futuro

Domani è il Giorno della Memoria

Come abbiamo riferito all’inizio, nella giornata di domani, 27 gennaio 2024, In Italia e nel mondo si celebra il Giorno della Memoria. La ricorrenza internazionale serve ogni anno per commemorare le milioni di vittime dell’Olocausto.

La Giornata è stata istituita dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42esima riunione plenaria. Si celebra a livello mondiale tutti gli anni.

La scelta della data non è stata casuale. Il 27 gennaio del 1945 fu il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa impegnate nell’offensiva in direzione della Germania liberarono uno dei più tristemente noti campi di concentramento: quello di Auschwitz.