Impennata delle proteste degli agricoltori in Francia. Colonne di trattori hanno bloccato l’A7 e l’A9 per quasi 400 km sull’asse autostradale che collega il sud del Paese alla Spagna. Intanto, i manifestanti minacciano di fermare il traffico anche lungo le arterie che conducono verso Parigi, isolando la capitale. l’obiettivo dei contestatori è fare pressione sul primo ministro Gabriel Attal perché prenda misure urgenti in risposta al dissenso della categoria, contraria anche alle politiche imposte dall’Unione europea al settore. Nel pomeriggio è attesa la risposta del governo.

Le proteste degli agricoltori sbarrano 400 km di autostrada nel sud della Francia

Le due principali arterie autostradali nel sud della Francia sono state bloccate dagli agricoltori locali in segno di protesta. Le agitazioni della categoria durano ormai da settimane e adesso il disagio causato dalle lunghe colonne di trattori rischia di compromettere il flusso automobilistico in punti nevralgici del Paese.

I manifestanti hanno infatti impedito la circolazione per quasi 400 chilometri lungo l’A7 e l’A9, le 2 principali arterie autostradali che collegano la zona di Lione alla vicina Spagna. Nella giornata di ieri, erano 77 i punti di blocco realizzati in tutta la zona.

Non sono dunque bastate le rassicurazioni di Ursula Von der Leyen, che ha inaugurato proprio ieri un tavolo di confronto sulle richieste degli agricoltori, i cui risultati sono attesi dopo l’estate. Un termine troppo lontano nel tempo per soddisfare le richieste urgenti dei manifestanti.

Trattori pronti a bloccare i varchi di accesso a Parigi: Attal è avvisato

Da giorni, inoltre, i motori dei trattori rombano anche nelle banlieu parigine. La minaccia che arriva oggi all’indirizzo del primo ministro Gabriel Attal è quella di bloccare anche i varchi di accesso alla capitale. Lo hanno annunciato ieri i sindacati Fnsea Ile-de-France e Jeunes agriculteurs, specificando che si tratterebbe di una extrema ratio. Tutto dipenderà dalle risposte che il premier darà questo pomeriggio in merito alle loro richieste.

Attal è già da giorni al lavoro per redigere un piano di intervento, con il supporto dei ministri dell’Agricoltura, della Transizione ecologica e dell’Economia. La tensione è comunque molto alta e gli esiti del confronto atteso per oggi incerti. Nella speranza di poter sedare gli animi prima che la protesta infiammi il centro di Parigi, l’esecutivo comunque non abbassa la guardia. Un’agenzia di stampa francese ha infatti diffuso ieri la notizia che i servizi di intelligence considerano reali “i rischi di turbativa dell’ordine pubblico“.