Con investimenti imminenti che superano i 17 miliardi di euro, si profila un futuro di crescita significativa per le smart city in Italia, progettato per creare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro. Tuttavia, nonostante questa prospettiva luminosa, emerge un dato sorprendente: uno su due in Italia non comprende appieno il concetto di smart city.
Smart City, cos’è? L’infografica Unicusano
La nuova infografica di Unicusano esamina l’innovazione urbana nelle città italiane, rivelando Bergamo come la città più avanzata, seguita da Bari, Napoli e Palermo nel Mezzogiorno. Questo settore, con un valore di mercato stimato di 900 milioni di euro, è destinato a crescere notevolmente nei prossimi anni, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che metterà a disposizione oltre 17 miliardi di euro per lo sviluppo delle smart city.
La visione delle città ideali, basate su modelli innovativi di vita quotidiana, spazia dalla mobilità alla sostenibilità ambientale, dalla cultura all’approvvigionamento idrico, dalla sanità allo smaltimento dei rifiuti fino al turismo, al benessere sociale e alla governance più ampia.
Il 50% degli italiani ignora il concetto di Smart City
Tuttavia, se il futuro è digitale, il quadro percettivo in Italia è complesso. Solo il 50% degli italiani comprende il concetto di smart city, che rappresenta una città altamente connessa e tecnologica. La consapevolezza è più diffusa tra i giovani e le persone con un reddito medio-alto.
Nonostante ciò, l’Unicusano sottolinea che l’importanza di questa tematica è ancora scarsamente percepita, con solo il 13% dei cittadini che ha definito la propria città come “smart”. Tuttavia, il 68% delle persone si aspetta un boom tecnologico nei prossimi 10 anni nel proprio comune.
Quali sono le Smart city in Italia?
Mentre le città considerate più innovative sono Milano, Bologna, Padova e Firenze, Bergamo emerge come la smart city numero uno in Italia. Il Mezzogiorno mostra un ritardo generale, con Bari, Napoli e Palermo come le uniche città significativamente digitalizzate.
I settori su cui le amministrazioni pubbliche intendono concentrarsi includono IoT, intelligenza artificiale, mobility as a service, smart mobility, smart building e smart grid. Il 2022 ha visto un aumento del 23% nel valore di mercato delle smart city, raggiungendo i 900 milioni di euro. Nel corso dell’ultimo anno, il 39% dei comuni sopra i 15.000 abitanti ha avviato progetti legati a smart mobility, smart building o analisi dei dati su turismo, mobilità ed eventi in città.
Con i fondi del PNRR, la transizione verso smart city riceverà un significativo impulso:
- 5,3 miliardi di euro saranno destinati alla rigenerazione urbana,
- 2 miliardi ai servizi digitali,
- 8,6 miliardi alla transizione ecologica,
- 1 miliardo alle strade più sicure.
L’intelligenza artificiale sarà al centro delle città del futuro, ma la sfida sarà sviluppare sistemi basati su un approccio antropocentrico, garantendo eticità e affidabilità, con una costante attenzione all’intervento e alla sorveglianza umana.