Da Haiti arriva la notizia della liberazione delle sei suore e di altre due persone prese in ostaggio lo scorso 19 gennaio dalle gang criminali.
Haiti: la liberazione delle sei suore rapite delle gang
Sono state liberate le sei suore che erano state prese in ostaggio ad Haiti dalle bande criminali che mettono a ferro e fuoco i Caraibi nell’ultimo periodo. Il fenomeno dei rapimenti è in aumento a Port-au-Prince.
Lo scorso 19 gennaio 2024 le religiose erano state catturate sul tragitto mentre si stavano dirigendo alla scuola dove lavoravano, accompagnate dall’autista (rapito insieme a loro e ad un’altra ragazza in quel momento si trovava con loro).
Nell’ultimo angelus di Papa Francesco, il Santo Padre si era rivolto direttamente ai criminali, lanciando loro un appello per chiedere il rilascio immediato delle donne.
La notizia della liberazione delle suore è stata diffusa grazie ad una nota ufficiale proveniente dall’arcivescovato di Port-au-Prince. Non sono state divulgate informazioni circa il fatto che sia stato pagato un riscatto o meno per il rilascio delle sei donne e dei due civili.
Il fenomeno dei rapimenti ad opera delle bande criminali ad Haiti
In supporto delle vittime dei rapimenti – un fenomeno estremamente diffuso purtroppo di recente ad Haiti – era stata istituita una giornata di preghiera per la liberazione degli ostaggi per lo scorso 24 gennaio 2024.
La quasi totalità del territorio della capitale di Caraibi si trova in difficoltà a causa della presenza delle bande di malviventi che mettono in ginocchio il Paese, facendo gioco forza con la crisi politica e economica in cui versa la nazione.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu di recente ha votato per l’invio di una missione speciale nel Paese, la sua dislocazione si attende ancora e dovrebbe essere rivelata nella decisione dell’Alta Corte di Nairobi fissata per oggi, 26 gennaio 2024.
Il ministro degli Esteri di Haiti, Jean Victor Généus, ha dichiarato che l’Onu deve intervenire perché:
“Il popolo haitiano non ne può più di fronte alla violenza delle gang, una barbarie simile a quelle vissute nelle zone di guerra e che però commuovono il mondo”.
Secondo l’ultimo rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite, il numero di omicidi nel Paese ha subito un preoccupante e significativo aumenti di casi nel 2023, rispetto all’anno precedente con circa 5 mila morti, di cui 2.700 civili.