Hanno vinto i “No” e, nel pomeriggio di oggi, 25 gennaio, è arrivata la direttiva del ministero dell’Interno che in sostanza dice: ok la manifestazione pro-Palestina a Roma, ma cercate di non farla sabato, non il 27 gennaio sinonimo di Giorno della Memoria. Soddisfatti i vertici della comunità ebraica della Capitale che, a dire il vero, sin da ieri avevano ostentato una certa sicurezza circa un ripensamento dalle parti del Viminale. La manifestazione capitolina così come altre, infatti, “venivano studiate” dal ministero dell’Interno e, nel frattempo, le parole del presidente Victor Fadlun erano tipo: “Sarebbe una sconfitta per tutti”. Verbi al condizionale, ipotesi aperte.

“Rispettato il Giorno della Memoria”, la comunità ebraica festeggia per il rinvio della manifestazione pro-Palestina

Mica i verbi al presente di oggi. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, pur riconoscendo la sacralità di manifestare, suggerisce il rinvio del corteo. Che è un po’ come quel “Per carità, lo sciopero è un diritto. Ma mica può creare disagio“.

Siamo contenti che siano state riconosciute le nostre ragioni – ha dunque dichiarato il presidente – Ringraziamo le istituzioni, a cominciare dal ministro Piantedosi e tutte le articolazioni del ministero dell’Interno, per la sensibilità che hanno dimostrato. È stata una decisione giusta e di buon senso. Abbiamo visto a Vicenza come queste manifestazioni pro-Palestina possano degenerare in violenza.

“La data è stata scelta provocatoriamente”

Fin qui, dunque, il problema è la protesta in sé. Poi viene il Giorno della Memoria.

Ad aggravare le cose c’è il momento scelto provocatoriamente dagli organizzatori. Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria in ricordo della Shoah. Noi non avevamo chiesto di vietare le manifestazioni in quanto tali, anche se abbiamo assistito a canti e balli in strada che invitavano a uccidere gli ebrei, bandiere israeliane bruciate, applausi ad Hamas per il 7 ottobre. Ma dover assistere a tutto questo nel Giorno in cui in tutto il mondo si ricordano 6 milioni di ebrei sterminati dal nazismo ci è parso davvero troppo. Grazie per avere evitato questo oltraggio alla Memoria, che sarebbe stata una sconfitta per tutti.

La direttiva del ministero dell’Interno invita i questori sul territorio nazionale

a valutare, con riguardo alle iniziative organizzate a sostegno della causa palestinese, l’adozione, ai sensi dell’art. 18 de T.U.L.P.S., di prescrizioni di tempo che ne prevedano il rinvio alla giornata successiva o ad altra data, così garantendo la libertà di manifestazione che, ne caso di specie, va contemperata con il valore attribuito alla “Giornata della Memoria”.

Queste le parole di ieri di Fadlun.