Vuoi ottenere il meglio dalla tua Università e dal tuo corso di laurea? Cerchi un ateneo che si adatti perfettamente alle tue esigenze? Unicusano è la scelta perfetta per te e con i Click Days 2024 potrai essere partecipe di un’occasione incredibile e unica: la possibilità di vincere una delle 180 borse di studio totalmente gratuite messe in palio.
Click Days 2024: non perdere l’occasione di vincere una delle borse di studio per le avanguardistiche facoltà firmate Unicusano
In un mondo sempre più veloce, la tecnologia ha conquistato la scena e con essa il mutevole e infinito web 2.0. Impossibile negare il potere crescente dei social e della comunicazione, elementi imprescindibili per “essere al centro del mondo“.
Per questo, una delle facoltà più autorevoli e innovative nel campo è la Facoltà di Sociologia dell’Università Niccolò Cusano. Il professore Federico Tarquini, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi, accompagnerà gli studenti passo dopo passo durante tutto il Corso di Laurea.
Borse di studio Unicusano: ripartono i Click Days 2024!
Tornano i Click Days Unicusano 2024 dal 18 al 22 marzo 2024, dalle 16 di lunedì 18 marzo fino alle 24 di venerdì 22 marzo. Partecipare è semplicissimo. Il candidato dovrà andare sul sito web Unicusano e cliccare sulla voce Iscriviti. Poi, basta cliccare su borsa di studio e lì troverà un form con la domanda che deve essere inviata dalla Pec (posta certificata) dello studente alla Pec dell’Università all’indirizzo [email protected].
Non è richiesto alcun requisito d’ammissione, soltanto tanta voglia di mettersi in gioco, studiare ed essere presenti. Sul sito, inoltre, sono presenti il bando della borsa e il regolamento. Per qualsiasi dubbio o informazioni è possibile contattare la dottoressa Alessia Scarfì, che si occupa di orientamento, chiamando al 3452144061 oppure scrivendo agli indirizzi mail presenti sulla pagina.
L’iniziativa è rivolta agli studenti diplomandi dell’anno accademico 2023-2024. Una volta ricevute le richieste di partecipazione, verrà stilata una graduatoria sulla base di tutti i posti messi a disposizione dai vari corsi di laurea.
Una possibilità irripetibile e straordinaria per entrar a far parte della meravigliosa famiglia Unicusano e frequentare il campus più innovativo, tecnologico, altamente specializzato di tutta Italia. Che aspetti? Iscriviti! Verranno presi in considerazione i primi 180 candidati!
Link utili
Link per il bando e regolamento
https://www.unicusano.it/iscriversi-universita/borsa-di-studio
Link per la domanda di partecipazione
https://www.unicusano.com/domanda-borsa-di-studio-24/
Scopri Unicusano: la Facoltà di Sociologia
Se il tuo mondo ruota attorno alle parole, se tutto ciò che riguarda i social media ti incuriosisce e vuoi saperne di più? Allora leggi l’intervista al Prof. Federico Tarquini.
D: Cos’è la comunicazione?
R: La comunicazione oggi è tutto. Un vecchio slogan degli anni ’70 sosteneva che “tutto è politica”, oggi, invece, si può sostenere che “tutto è comunicazione”, quindi, se si vuole approfondire uno degli aspetti più rilevanti del nostro vivere e, al tempo stesso, uno dei più banali. Tutti noi ogni mattina ci svegliamo e la prima cosa che facciamo è controllare lo smartphone. Non ci siamo mai domandati qual è stato il giorno in cui abbiamo cominciato, eppure lo abbiamo fatto. Ci sono delle piccole cose che attengono al quotidiano e che, poi, diventano fenomeni globali. I produttori di smartphone sono, probabilmente, i protagonisti del sistema economico mondiale.
D: Quando si parla di comunicazione bisogna essere bravi. Per questo si studia per essere dei bravi comunicatori e non tutti sono in grado di comunicare bene. Giusto professore?
R: Io ritengo – e questa è una competenza che cerchiamo di dare ai nostri studenti – che la cosa più importante sia capire. Essere un bravo comunicatore dipende da tanti fattori, dal tipo di carattere che uno ha. Invece, la comprensione, l’analisi, la riflessione, la progettazione sono abilità che si possono acquisire.
D: La cosa che sorprende è che in un mondo in cui la comunicazione è diventata l’elemento fondamentale, che unisce e disunisce, abbiamo scoperto che non siamo bravi comunicatori. Se prima per comunicare bastava la propria lingua, e forse anche l’inglese, oggi tutto questo non basta. I social sono diventati un ricettacolo di persone che non sanno più come esprimersi. Perché?
R: I social sono un luogo. Questo è il punto di partenza per capire quello che si fa e quello che si dovrebbe fare. I mezzi di comunicazione non sono semplicemente mezzi: noi abitiamo i social. Quei luoghi, però, hanno delle caratteristiche che ci influenzano e orientano la nostra comunicazione. I social sono un luogo trasparente, un luogo in cui i contesti collassano, per cui è importanti preoccuparsi di dove si è, non tanto di quello che si dice.
D: Eppure, oggi, i social hanno dato voce a tutti tutti. Ognuno può esprimere la propria opinione, purtroppo anche in maniera offensiva…
R: In Unicusano tengo un corso sui social network e comincio sempre con il far leggere un saggio di Giacomo Leopardi, sugli usi e costumi degli italiani, ma che in sostanza descrive bene i social. Secondo il poeta, infatti, gli italiani di “disonorano” nella pubblica piazza, senza vergogna. Nei luoghi digitali, noi siamo in costante prossimità con l’opinione altrui. E questo è quello che è cambiato rispetto alla televisione, alla radio o al luogo fisico. Noi siamo in continuazione in contatto con l’espressione e l’espressività altrui.
D: Gli Stati Uniti, che sono stati la culla dei social, oggi, in alcuni stati, impongono il divieto d’uso per i minori con la motivazione di proteggere la salute pubblica. Questo, professore, è giusto o sbagliato?
R: Io non sono d’accordo. Teniamo conto che gli Stati Uniti sono il Paese del Proibizionismo e che fino a non molto tempo fa, aveva vietato la vendita degli alcolici. Ogni innovazione tecnologica, ogni medium che si afferma come dominante nelle relazioni, nelle comunicazioni, nelle forme di potere, è chiaro che crei delle crisi.
D: Gli studenti si iscrivono oggi all’Unicusano perché hanno capito che garantisce una formazione a 360°, sia in presenza che a distanza, e che il campus va oltre le loro aspettative…
R: Sì. Il fatto di vivere a cavallo fra la dimensione fisica e quella digitale e, quindi, organizzare un percorso di studi e, soprattutto, un ateneo su queste due dimensioni è certamente un potenziamento dei servizi. Posso sia venire qui, vedere il mio docente e respirare l’aria del campus, sia rimanere a casa e usufruire della piattaforma. L’Università si è adeguata a dei processi che riguardano tutta la società, perché sarebbe dovuta rimanere indietro?
D: Ma soprattutto ha dimostrato di essere democratica, perché i Click Days Unicusano consentono a tanti studenti di accedere all’Università e che, diversamente, non avrebbero potuto farlo. Cosa dovranno aspettarsi i ragazzi che arriveranno qui e cominceranno il loro percorso a settembre, professore?
R: Per chi fa il mio mestiere è, in qualche modo, quasi una vocazione religiosa. Lavorare con in mezzo ai giovani è qualche cosa di stupendo e bisogna sempre pensare che i giovani portano una luce, non solo perché sono le figure migliori nella società, ma anche perché la loro età ha quel tipo di prerogativa. Vedere gli studenti che arrivano è molto bello e che a noi arricchisce.