Il tema della continuità territoriale in Sardegna è sempre stato controverso, con tante compagnie aeree cambiate e rimodulazioni varie dei prezzi nel corso degli anni. Un discorso molto importante per i residenti isolani, anche perché non potrebbero viaggiare in altro modo per l’Italia e per l’estero. Ce ne eravamo già occupati con il professore universitario dell’Ateneo di Cagliari Gianfranco Fancello, che insieme a due colleghi ha proposto un nuovo modello di continuità territoriale, applicabile solo alla Sardegna, non anche alla Sicilia. Due differenti modelli, prendendo spunto per la stagione estiva da quello spagnolo e per la stagione invernale da quello francese.
Obiettivo sviluppo turistico destagionalizzato. “Superare il modello attuale di continuità territoriale”
A dare man forte a questo progetto c’è anche Roberto Sorcinelli, avvocato e segretario nazionale del Partito Liberale Italiano, che il 10 novembre scorso ha organizzato a Cagliari un convegno finalizzato alla nuova proposta. Presenti anche Sandro Usai e Roberto Devoto, ideatori insieme a Gianfranco Fancello del doppio modello.
“Come Pli riteniamo che si debba superare il modello attuale di continuità territoriale. Bisogna attuare un modello di sviluppo di almeno 5 o 10 anni“. Si punta a sdoppiare l’offerta per i residenti sardi: “Occorre garantire una concorrenza di mercato tra i vettori e guardare a un modello che possa avere un’ottima prospettiva. L’obiettivo è quello di arrivare a uno sviluppo turistico destagionalizzato. Come ci arriviamo? Incentivando il mercato aereo lato passeggero e non lato compagnie. Per perseguire questo piano è bene porre degli obiettivi e in questo caso sono due: eliminare il gap dell’insularità e supportare la domanda turistica”.
L’obiettivo è sempre quello di mettere al centro il cittadino e attorno le varie compagnie, così da scegliere quella più comoda e conveniente. “Quello che serve al mercato aereo sardo è la creazione di un sistema che avvantaggi sia il residente che il turista con il libero mercato. Questo sistema basato sul libero mercato favorisce il turismo, mantenendo dei prezzi bassi anche per i non residenti, incentivando un volano economico con degli investimenti strutturali sull’isola”.
Si guarda al potenziamento delle strutture alberghiere
Il discorso si sposta poi al lato infrastrutture, insufficienti al momento in Sardegna, che necessitano di un rimodernamento e di una creazione partendo da zero: “Quella che ci dev’essere è una visione di sviluppo economico dell’isola. Come fare? Attraverso diverse strutture alberghiere di determinate dimensioni che fuori dalla stagione estiva o natalizia possano comunque ospitare un grande numero di persone. Dobbiamo consentire a queste strutture di offrire e fornire servizi sperimentali, sale convegni, piscine, palestre, ecc ecc. Senza queste strutture è impensabile un’implementazione dello sviluppo turistico”.
Nuova legge urbanistica, la proposta del Pli
Si passa poi al discorso legislativo, con Sorcinelli che propone un intervento. “Questa creazione di nuove infrastrutture si potrebbe fare grazie a una nuova legge urbanistica che favorisca la creazione e l’ideazione di questi complessi. Sarebbe uno sviluppo armonico per un maggiore sviluppo turistico. Tramite questa legge fiscale bisogna attuare un ragionamento sull’agevolazione fiscale: occorre una fiscalità di vantaggio per queste attività ricettive. Proporremo di non far pagare l’Imu a tutte le strutture alberghiere ed extra-alberghiere per tutte le metrature che sono strutture accessorie. Si tratta di un primo passo di una visione a lungo termine che riesca a portare un raddoppio dell’offerta turistica attuale. Riteniamo – conclude il segretario del Pli – che sia una proposta di logica e buonsenso e l’attuale amministrazione con l’assessore ai Trasporti Antonio Moro ha avuto il merito di aprirsi a questo modello. Per le elezioni imminenti supporteremo la nostra proposta ponendola come uno dei punti fondamentali”.