Anche Osho farebbe fatica a trovare le parole giuste per descrivere una Lazio che, al momento della verità, cade nei suoi consueti blackout, ma Federico Palmaroli ha la soluzione: “Direbbe comunque “Ma sta Lazio?” – afferma il noto vignettista, tifoso biancoceleste – Perchè alla fine l’amore per la squadra vince su tutto”.

Ma a parte questo Palmaroli non ha dubbi, fino ad ora la squadra non lo ha soddisfatto. Troppi risultati altalenanti, vittorie conquistate a fatica e la sensazione di non riuscire mai a dominare l’avversario. Ed una certezza: “A me Sarri non fa impazzire“, spiega Palmaroli, che in esclusiva a Tag24 ha parlato del percorso dei biancocelesti fino a questo momento.

Lazio double face, le parole di Federico Palmaroli a Tag24

Le cinque vittorie consecutive, coperte dalla debacle in Supercoppa contro l’Inter. Ora il Napoli per cancellare il recente passato, con Federico Palmaroli che spera di entusiasmarsi di più rispetto a questi ultimi mesi.

D: Che Lazio è stata fino a questo momento?

R: “Non sono molto soddisfatto. Al di là di qualche risultato positivo non sono uno che si accontenta. Non mi basta vincere 1-0 contro il Lecce per dire che siamo forti. Non riesco ad entusiasmarmi tanto così come non faccio catastrofi, ma mi aspetto qualcosa di più rispetto a svariate vittorie striminzite dove avremmo anche perso se non fosse stato per Provedel. È vero che il mercato non è stato entusiasmante, ma ci sono stati anni dove è stato peggiore di questo, quindi bisogna fare assolutamente di più”.

D: Il mercato estivo non ti è piaciuto?

R: “Dico che non è stato entusiasmante. In attacco serviva qualcuno più di peso e con caratteristiche dal Taty (Castellanos) che ancora deve dimostrare il suo valore. Però mi ricordo mercati peggiori, ho visto partite giocate malissimo come inizio stagione ma non penso che sia colpa del mercato se non riesci a vincere con squadre abbordabili”.

Sarri? No, grazie

Ora l’obiettivo è non rivedere la Lazio versione Inter, nella speranza di non incappare in altre prestazioni del genere, con Federico Palmaroli che dice la sua anche su Maurizio Sarri.

D: Però c’è stato quel filotto di cinque vittorie consecutive che ha reso ottimisti molti tifosi. Non sei speranzoso come loro?

R: “Io sono contento di aver vinto il derby contro la Roma, ma abbiamo vinto contro una squadra che in quel momento non stava messa bene. Sono convinto che i risultati possano fare bene all’umore perché dà motivazioni e voglia di far bene, ma la squadra vista con l’Inter in Supercoppa è stata imbarazzante. Non è stata la vera Lazio, ma a prescindere da questo vedere una prestazione così non ti fa ben sperare in vista del futuro, specie se penso al match contro il Bayern Monaco”.

D: E lì gli stimoli ci saranno.

R: “Sicuro, ma a me la Lazio non piace dal punto di vista tecnico. Non sono un grande amante di Sarri, l’ho sempre detto, non mi entusiasma. Sono speranzoso del fatto che riuscire a trovare risultati postivi ti possa dare la giusta carica per darti la possibilità di fare grandi imprese che vadano oltre al tuo potenziale tecnico”.

D: La sconfitta in Supercoppa è un episodio circoscritto oppure si farà sentire in campionato?

R: “La circoscrivo in quella situazione non troppo sentita, fosse stata una finale forse avremmo visto una prestazione diversa. Reputo tutto un episodio, ma vedere una squadra surclassata da un Inter fortissimo un po’ di timore me lo infonde, anche se sono sicuro che contro il Napoli sarà tutt’altra partita”.

Questione di blackout?

E’ successo tante volte. la Lazio vive di questi stop improvvisi da parecchio tempo. Lo sa anche Federico Palmaroli, che però fa le dovute distinzioni

D: Non è la prima volta che la Lazio è vittima di blackout dopo risultati positivi, succede da parecchi anni.

R: È vero, io queste fasi alterne me le ricordavo così: partite che giocavi alla grande e poi ti spegnevi. Io quest’anno però non mi ricordo partite giocate alla grande dalla squadra, pochissime. Le vittorie arrivano, ma per il rotto della cuffia, ecco perché non sono così ottimista. Poi per carità, l’importante è vincere”.

D: Contro il Napoli ci sarà una Lazio più battagliera?

R: “Embè vorrei vedere (ride). Il Napoli non è l’Inter, ma se giochiamo come contro i nerazzurri non la vedo così rosea”.

D: Magari nel segno di Felipe Anderson. La Lazio deve puntarci in vista del futuro?

R: “E’ un giocatore che quest’anno ha un po’ latitato, ma se trova le motivazioni è uno che sa giocare con il pallone, negli ultimi tempi si sta riprendendo. Io però non mi priverei mai di un giocatore, ovvero Luis Alberto. È un giocatore insostituibile”.

D: Anche Immobile?

R: “Come fai a rinunciare a lui? Io non lo penserei mai, è uno che la porta continua a vederla. Il discorso è che devi avere alternative di peso, che non si limitino solo a Castellanos”.