Cos’è la condanna a morte con azoto? Lo Stato dell’Alabama si appresta ad utilizzare questa modalità nell’esecuzione della pena di morte al detenuto Kenneth Smith.

La procedura è altamente pericolosa e ritenuta crudele oltre che molto dolorosa. Persino in campo animale, i veterinari sconsigliano questa tecnica per la soppressione degli animali malati.

Come funziona e perché potrebbe essere considerata una vera e propria tortura?

Cos’è la condanna a morte con azoto: il caso di Kenneth Smith

Kenneth Smith è stato condannato in via definitiva alla pena di morte nel 1996. L’uomo è stato infatti ritenuto colpevole di aver ucciso una donna, Elizabeth Sennett, nel 1988.

Le indagini avevano portato a svelare che l’uomo fosse stato assoldato dal marito della donna, un reverendo, con l’intenzione di intascare il premio di assicurazione sulla vita.

Dopo l’arresto, Smith ha aspettato la sua esecuzione fino al 17 novembre 2022 quando è stato condotto nella stanza della morte presso la prigione di Holman. La procedura con iniezione letale tuttavia è fallita e Smith è sopravvissuto indenne.

L’esecuzione della condanna a morte è stata pertanto rinviata. Al carcerato i medici hanno in seguito constatato disturbi di ansia e insonnia.

Il quadro complessivo ha perciò mostrato come un ulteriore tentativo con la procedura standard potesse non portare alla sua morte. Lo Stato dell’Alabama ha quindi ritenuto di poter utilizzare sul soggetto la somministrazione di azoto per compiere la condanna.

Tale operazione è prevista nella giornata di oggi, giovedì 25 gennaio 2024, se nessun organo si opporrà alla crudeltà del metodo. Questa sarebbe infatti la prima esecuzione attraverso azoto in tutta la storia.

La procedura di morte

La tecnica di esecuzione tramite azoto appare però molto pericolosa. Il soggetto potrebbe andare incontro a terribili conseguenze e lo stato prima del decesso potrebbe perdurare per diversi minuti sotto atroci sofferenze.

L’ONU si è esposta in prima persona denunciando la gravità della situazione, oltre alla violazione dei diritti umani. L’esecuzione con azoto di fatto rientrerebbe in una punizione disumana associabile ad una vera e propria tortura.

Il metodo è infatti ritenuto umiliante ed estremamente doloroso. Oltretutto questo protocollo è sconsigliato anche per l’eutanasia degli animali.

Nonostante i tanti appelli, nemmeno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha disposto lo stop nell’adottare questa crudele tecnica.

Verrà dunque posto sul volto di Kenneth Smith una speciale maschera sigillata entro cui verrà immesso azoto allo stato puro.

L’azoto ha caratteristiche inodore e incolore ed è un elemento presente nell’aria. Tuttavia allo stato puro determina immediatamente la saturazione dell’ossigeno.

L’uomo non potrà respirare e la morte arriverà dunque per soffocamento.

Via via verrà meno l’apporto di ossigeno al cervello provocando una prima perdita di conoscenza mentre poco dopo cesserà anche il funzionamento di ogni altro organo vitale. Il decesso dovrebbe avvenire in pochi secondi.

Dopo che il sistema indicherà l’azzeramento dei parametri vitali, il meccanismo inietterà azoto per ulteriori 15 minuti prima di ufficializzare la morte del carcerato.

Possibili imprevisti

La procedura, finora mai applicata, non è però esente da imprevisti. Se la maschera non sarà opportunamente sigillata, al carcerato potrà arrivare ancora una quota di ossigeno dall’esterno.

Ciò prolungherà enormemente il tempo di soffocamento. La combinazione di azoto e bassa percentuale di ossigeno potrebbe poi provocare conati di vomito con il soggetto che potrebbe morire per soffocamento dello stesso.

Inoltre la somministrazione di azoto puro potrebbe non avere conseguenze fatali ma lasciare Smith in uno stato vegetativo.

L’Alabama sarà dunque il primo Stato al mondo ad indurre la morte su un carcerato con questa modalità.

Le commissioni degli Stati di Oklahoma e Mississippi hanno già approvato questa misura esecutiva senza tuttavia mai renderla operativa.