L’inflazione cala ma l’allarme resta. La presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa avverte sulla guerra in Medioriente e sui rischi che potrebbe portare all’economia europea. La presidente della Bce parla anche della crescita che riprende con lo spettro della stagnazione.

Lagarde e il rischio inflazione

Il peggio sembra essere passato ma lo spettro dell’inflazione resta. Lagarde ha iniziato a parlare in conferenza stampa alle 14.45. Prima della conferenza c’era una grande attesa su eventuali indicazioni sui tagli dei tassi. La presidente della Bce ha detto che la maggioranza del Comitato direttivo della Banca centrale ritiene che sia prematuro parlare di taglio dei tassi – per ora fermi al 4,5 % – ed ha avvisato circa il rischio di un ritorno dell’inflazione a causa della guerra in Medioriente. Lo scorso anno la presidente della Bce è stata chiara sugli obiettivi riguardanti l’inflazione.

Le decisioni sui tassi

Il consenso intorno al tavolo è che dobbiamo continuare a essere dipendenti dai dati nel fissare la politica monetaria e assumere le conseguenti decisioni sui tassi“, afferma la presidente della Bce. Lagarde ribadisce poi che l’obiettivo prioritario è garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al 2%. Le prossime decisione, ribadisce, saranno prese guardando i dati macroeconomici e senza badare ‘ai calendari’.

La ripresa

Arrivano notizie molto più positive in merito alla ripresa. L’economia, dice il numero uno della Bce, dovrebbe iniziare la sua ripresa nel corso di quest’anno. Nonostante la buona notizia, l’euro si è indebolito dopo le parole di Lagarde: la moneta unica aveva aperto sotto quota 1,09 sul dollaro passa di mano ora a 1,0859 cedendo lo 0,20%. Nei confronti dello yen, l’euro cede lo 0,47% a 159,79 mentre sulla divisa britannica viene scambiato a 0,8537 lasciando sul terreno lo 0,20%.

Si ferma la crescita degli stipendi

Quello che stiamo già vedendo è un leggero declino della crescita degli stipendi” dice la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa. L’Eurotower non si attende effetti di secondo livello dagli incrementi già concessi.