Josef Fritzl è ufficialmente libero. Soprannominato il “padre mostro di Amstetten”, accusato di aver stuprato e rinchiuso in casa per 24 anni la figlia Elisabeth e ucciso uno dei suoi figli, è stato scarcerato nonostante fosse stato condannato all’ergastolo.
Austria, Josef Fritzl: il mostro di Amstetten è libero: le motivazioni
Fritzl che si autodefinì “Nato per lo stupro” in un’intervista tenuta dalla psicologa forense Adelheid Kastner, è stato rilasciato all’età di 88 anni poiché ritenuto “non più un pericolo per la società”.
Una sentenza shock, che ha sollevato numerose polemiche e indignazioni in Austria e nel mondo. Secondo una perizia psichica, Fritzl è affetto da un forte stato di demenza che gli ha permesso la libera uscita dal carcere.
Il “Mostro” è stato processato e giudicato colpevole di tutti i capi d’accusa nel 2009. Con la figlia, ha concepito sette figli violentandola ripetutamente nella sua porno-prigione, ed accusato di aver ucciso uno dei bambini, Michael.
I crimini e la vita privata di Josef Fritzl
Parallelamente, l’anziano era ugualmente sposato con la moglie Rosemarie, con la quale ha condotto una vita “apparente” vita normale. Nel 2012, l’austriaco ha divorziato con la donna in quanto la moglie non lo ha “mai visitato durante la sua detenzione in carcere“.
I crimini dell’uomo sono stati scoperti nel 2008, dopo il ricovero di uno dei suoi figli avuti mediante rapporti sessuali con la figlia. Quando è stato portato in ospedale, il piccolo Michael era in fin di vita ed è morto all’interno della struttura sanitaria.
Dei sette bambini nati dai ripetuti stupri sulla giovane, tre sono rimasti prigionieri con la madre e uno è morto poco dopo la nascita.