Intorno alla figura di Josef Fritzl, il mostro di Amstetten tornato in libertà all’età di 88 anni oggi, 25 gennaio 2024, si sviluppa uno dei casi più agghiaccianti e sconvolgenti mai raccontati in Europa. Un caso che si accompagna a quell’immagine quasi mefistofelica dell’uomo che ha contribuito non poco a consegnarlo alla storia criminale del Vecchio Continente.
Chi è Josef Fritzl? Tutto sul mostro di Amstetten, che tenne prigioniera e abusò della figlia per 24 anni
Per trattare dell’ingegnere austriaco Josef Fritzl bisogna anzitutto parlare di sua figlia Elisabeth, tenuta prigioniera dal padre per 24 anni in una cantina ghiacciata d’inverno e asfissiante d’estate. Prigionia e abusi sessuali ripetuti, dal 1984 al 2008, che hanno portato a 7 gravidanze. Da quella assurda prigione, Elisabeth uscì soltanto all’età di 42 anni, assieme a 3 di quei figli.
Per Fritzl era semplicemente la normalità. La realtà inquinata di una mente a sua volta inquinata da un’infanzia trascorsa a subire le vessazioni della madre, a sua volta abbandonata dal marito Josef Sr., poi morto nella Seconda guerra mondiale servendo la Germania.
Elisabeth è stata la più sfortunata dei suoi fratelli. In tutto 7 figli, dei quali 5 femmine. È stata infatti una famiglia numerosa quella creata da Fritzl e Rosemarie, sposata quando lei aveva 17 anni e lui 21. Ma, in questo caso, famiglia numerosa non è stato sinonimo di un contesto felice. Da sempre severo e violento, Josef è stato abbandonato da tutti i suoi figli. Per la gente era semplicemente un venditore di macchine per l’agricoltura e le costruzioni, per tutti gli altri uno squallido aguzzino.
In vita sua, è stato arrestato due volte: la prima nel 1967, per aver fatto irruzione in casa di una donna e averla stuprata minacciandola con un coltello; la seconda appunto nel 2008, con le accuse di coercizione, incesto, omicidio colposo, riduzione in schiavitù e sequestro di persona. Ergastolo la pena.
La cantina degli orrori nacque nel 1984, per essere aperta solo nel 2008
Un continuo calvario l’esistenza di Elisabeth, che provò a scappare di casa nel 1982 e sparì nel 1984. In cantina. Il padre riuscirà a inscenare, anche agli occhi di Rosemarie, sia la fuga della ragazza che l’abbandono dei figli della stessa. Figli, appunto, da lui stesso generati in quei rapporti incestuosi. Il primo morì pochi giorni dopo essere venuto alla luce (sotto gli occhi inflessibili del padre e nonno, da qui l’accusa di omicidio colposo), altri tre vennero ospitati in casa Fritzl. Una lettera scritta da Elisabeth sotto l’effetto di sostanze stupefacenti chiedeva ai genitori di mantenerli. I restanti tre rimasero in cantina con la madre.
La prigionia di Elisabeth e di tre dei suoi figli fu scoperta solo nel 2008, quando la 19enne Kerstin fu ricoverata in ospedale per dei gravi problemi di salute e riuscì a comunicare ai medici particolari della sua “vita”. Josef Fritzl, il mostro, è oggi un uomo libero.