Continuano le polemiche sulla manifestazione pro-Palestina prevista a Roma per sabato, 27 gennaio. La data è diventata da tempo simbolo del Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto, l’iniziativa istituita dalle Nazioni unite nel 2005. E la vicenda della manifestazione romana è entrata prepotentemente, oggi, 25 gennaio, anche nelle aule universitarie.
“Gaza come Varsavia”, le parole delle studentesse di Roma Tre per la manifestazione pro-Palestina nel Giorno della Memoria
Hanno pertanto destato clamore le parole dell’intervento di alcune studentesse dell’Università Roma Tre rivolto ai relatori di una conferenza organizzata nell’ateneo proprio per il Giorno della Memoria.
Come vogliamo giustificare ciò che sta succedendo in Palestina da 75 anni a questa parte? Venite qui come se non avessimo una coscienza politica; noi siamo dalla parte del popolo palestinese ma non siamo contro gli ebrei.
Si va dunque al nocciolo della questione:
Perché il corteo del 27 dovrebbe essere un problema? Quanto sta avvenendo a Gaza non è quanto avvenuto nel ghetto di Varsavia?
La comunità ebraica protesta contro la manifestazione
Come Tag24 ha raccontato ieri, a opporsi all’iniziativa di sabato è stata anzitutto la comunità ebraica di Roma, per voce del suo presidente, Victor Fadlun, che l’ha definita una “sconfitta per tutti” e su due piedi ha bollato la cosa come “antisemita“.
Chiediamo responsabilità e buon senso – ha scritto Fadlun – Le istituzioni assumano l’unica decisione possibile: dire No alla marcia antisemita nel Giorno della Memoria.