Le stablecoin continuano ad essere molto gettonate, nonostante le disavventure di alcune di esse, a partire da Terra (LUNA). Il fatto di proporre quella stabilità assolutamente impossibile per le criptovalute tradizionali le rende infatti gradite a molti trader, soprattutto quando il loro ancoraggio non è stabilito da un algoritmo.
Tra quelle che sono riuscite ad affermarsi in alternativa alle più popolari, un posto di rilievo spetta a Magic Internet Money. Un posto messo in pericolo da una crisi verificatasi nel giugno del 2022, poi fortunatamente rientrata.
Magic Internet Money: cos’è
Magic Internet Money è una stablecoin ideata e gestita da Abracadabra, una piattaforma decentralizzata che consente agli utenti di contrarre prestiti in criptovaluta. Come accade per questo genere di token, per ogni dollaro virtuale emesso ce ne dovrebbe essere uno in garanzia.
Il progetto è stato lanciato nel corso del 2021 e ha subito calamitato molte attenzioni, soprattutto a causa di colui che si muove dietro di esso. Stiamo parlando di Daniele Sestagalli, personaggio il quale opera nello spazio blockchain ormai dal 2018 e noto anche per essere il fondatore di Wonderland, un fork di Olympus DAO.
Proprio Wonderland è stato protagonista di un vero e proprio crac. Dopo aver promesso un meccanismo di rendimento sostenibile, infatti, il token nativo TIME è stato oggetto di un vero e proprio crollo verticale, che ne ha portato la quotazione da oltre 10mila a soli 95 dollari.
Alle polemiche che sono ormai ricorrenti, quando si parla di lui, si sono poi aggiunte quelle relative al sistema di ancoraggio di Magic Internet Money al dollaro statunitense. Polemiche del tutto logiche alla luce della perdita del legame in questione avvenuta nel 2022. Una crisi la quale ha fatto temere il peggio, soprattutto perché verificatasi in corrispondenza del crac di Terra (LUNA).
Magic Internet Money: un ancoraggio controverso
Il modo in cui MIM realizza il suo aggancio al dollaro statunitense è stato oggetto di grandi polemiche all’interno della comunità che segue il token. In pratica, per conseguirlo è prevista l’utilizzazione di gettoni fruttiferi. Soltanto alcuni di essi sono però accettati come garanzia. Invece di una posizione debitoria collateralizzata aggregata, viene a realizzarsene una individuale.
A differenza di quanto accade per la maggior parte delle stablecoin, che sono garantite da valuta fiat o altri beni di rilievo, quindi, MIM lo è soltanto da un gruppo selezionato di asset virtuali. In tal modo diventa aleatoria quella stabilità che pure dovrebbe essere obbligatoria per un token ad essa dedicato.
Considerato che il token MIM dovrebbe essere dato come contropartita a chi deposita asset fruttiferi su Abracadabra, si può facilmente capire la fondatezza delle polemiche in atto. Perché procedere allo scambio con un asset virtuale che propone un livello di stabilità inferiore a quello di giganti come Tether, USDT e DAI? Una domanda che ormai da tempo molti si pongono.
Le prospettive di MIM
Quali sono le prospettive per il futuro di Magic Internet Money? Alla luce di quello che abbiamo ricordato sin qui non appaiono in effetti esaltanti. Se qualcuno più di una volta ha affrontato il tema MIM utilizzando la facile ironia, derivante dal nome, il quesito in questione è in effetti di rilievo.
Le basi su cui si regge il progetto sembrano in effetti poco solide, come dimostrato dalla crisi del 2022. E, in effetti, basta vedere la caduta verticale della capitalizzazione di MIM, per capirlo. Se in quel momento la stablecoin valeva oltre 300 milioni di dollari, oggi il suo valore si è ridotto a poco più di 55.
A questo primo dato di fatto occorre però contrapporre un risveglio di attenzione da parte degli investitori. Simboleggiato dal +11% messo a segno da Magic Internet Money nel corso dell’ultimo mese di contrattazioni. Un trend tale da indurre alcuni analisti a chiedersi a cosa sia dovuta questa rinnovata attenzione. Non resta che attendere le prossime settimane per capire se sia un fuoco di paglia o qualcosa di più serio.