Una visita in Libano, Israele e nei territori palestinesi. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato oggi il presidente israeliano Isaac Herzog a Gerusalemme per discutere del conflitto che ormai va avanti da circa quattro mesi. Al centro della discussione c’è la difesa dei civili e l’impegno a trovare soluzioni che portino alla distensione.

Tajani incontra il presidente Herzog in Israele

L’incontro è durato 35 minuti. In poco più di mezz’ora Tajani e il presidente israeliano hanno discusso di quanto sta avvenendo a Gaza ed in Libano. Nel corso dell’incontro il vicepremier ha ribadito nuovamente la sua indignazione per l’attacco di Hamas ed ha confermato la richiesta del governo italiano a quello israeliano di tutelare le vite dei civili palestinesi durante le operazioni nella Striscia e nei territori arabi. La visita era stata annunciata negli scorsi giorni nel corso di alcune interviste.

Le parole di Tajani

Il vicepremier ha detto di sostenere le azioni del governo israeliano contro le organizzazioni terroristiche ma al contempo è necessario affrontare la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico. Tajani ha poi aggiunto:

“Dopo le operazioni militari a Gaza bisognerà individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri possano ripetersi e allargarsi ad altri conflitti nella regione. Ma bisognerà anche avviare il percorso politico che inevitabilmente dovrà portare a una formula indirizzata alla soluzione del ‘due popoli, due Stati’”

Non solo la tutela dei civili palestinesi. Il ministro ha evocato la necessità di proteggere anche cristiani nei territori di guerra. A breve in Israele Tajani incontrerà anche il premier Netanyahu ed il ministro degli Esteri Israel Katz e il membro del gabinetto di guerra Benny Gantz. Il ministro ha detto che nel sud Libano è importante mantenere una distanza di sicurezza fra l’esercito di Israele e le formazioni militari di Hezbollah:

“Il negoziato deve procedere nonostante questa fase di guerra a Gaza, vogliamo dare un messaggio a tutte le parti coinvolte in questo scenario: non c’è alternativa un percorso di pace, da avviare immediatamente”