Come un fulmine a ciel sereno, sono arrivate in mattinata le dimissioni di Zvonimir Boban dalla Uefa. Il dirigente croato ricopriva il ruolo di Head of Football ed era considerato il braccio destro del presidente Alexsander Ceferin. Una scelta inaspettata e che può segnare una svolta importante per il futuro del calcio europeo.

Uefa, la lettera di dimissioni di Boban

Con un comunicato apparso pochi minuti fa sul sito dell’Uefa, è stata ufficializzata l’uscita di scena di Zvonimir Boban. L’ex dirigente del Milan ha rassegnato, infatti, le dimissioni da Head of Football. Un ruolo che il croato dal 2021 per ferma volontà del presidente Ceferin, che lo volle al suo fianco per intraprendere un nuovo progetto tecnico durante il suo secondo mandato. Proprio l’ipotesi di modificare lo statuto, con l’apertura al possibile terzo mandato del numero uno dell’Uefa, avrebbe scatenato l’ira di Boban. Le dimissioni non sono che una logica conseguenza.

Ho parlato e discusso con il presidente dell’UEFA riguardo ad un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell’UEFA e consentire allo stesso Presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il Presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale. Paradossalmente nel 2017 è stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano chiaramente tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il “modus operandi “di tutto il vecchio sistema.

Zvonimir Boban nella sua lettera di dimissioni

Boban: “Compromessi contro il mio ideale”

Una lotta di principio e contro i compromessi del mondo del calcio. Nella sua lettera di dimissioni, Boban affronta i temi che lo hanno portato a prendere una decisione tanto drastica quanto necessaria. Impossibile continuare a perseguire un percorso comune. Il dirigente croato ha preferito fare un passo indietro. Alla base del disaccordo, la volontà di Ceferin di ricandidarsi nuovamente a capo della Uefa nel 2027. Un’ipotesi attualmente non percorribile, alla luce del limite dei due mandati. Ma il Congresso di Parigi dell’8 febbraio sarà chiamato a votare su un cambio che, invece, permetterebbe allo sloveno una nuova rielezione.

Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno Io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. In questi tre anni il rapporto e la collaborazione con Aleksander e con tutti i colleghi in Uefa è stata ottima. Li ringrazio per questo augurando loro tutto il bene possibile. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio la Uefa.

Zvonimir Boban nella sua lettera di dimissioni