La ricerca sui meccanismi che regolano la nostra aspettativa di vita sta assumendo un rilievo sempre maggiore. Al tempo stesso, però, si sta concentrando nelle mani di poche istituzioni, che sembrano più interessate a sfruttare eventuali scoperte a fini privati che a renderle pubbliche.
Per cercare di ovviare a questa deriva, si è attivato anche il settore della blockchain. Lo ha fatto in particolare con un progetto, VitaDAO, il quale si propone di democratizzare la ricerca sulla longevità. Andiamo a vedere qual è la risposta elaborata dalla sua squadra di sviluppo, al proposito.
VitaDAO: di cosa si tratta?
VitaDAO è un’azienda la quale si propone di rendere più democratica di quanto non sia al momento la ricerca sui meccanismi che regolano la nostra aspettative di vita. Per farlo, la Decentralized Autonomous Organization (DAO) che la governa ha dato vita ad un ecosistema imperniato sul token VITA. Ovvero su un ERC-20 lanciato sulla Ethereum Virtual Machine, che dalla stessa mutua caratteristiche tecnologiche e meccanismi di sicurezza.
Proprio il processo decisionale che regola la comunità si rivela all’atto pratico non solo originale, ma anche diverso da quanto accade nelle altre organizzazioni autonome decentralizzate. I detentori del coin, infatti, non solo esprimono il loro voto sulle questione relative all’organizzazione interna del progetto, ma anche sulle proposte di ricerca sulla longevità. Naturalmente, il peso decisionale degli utenti dipende dalla consistenza del quantitativo di token posseduti.
Il processo di governo su VitaDAO si distingue in due meccanismi:
- la governance fluida (Soft Governance) che consente l’assunzione di decisioni senza alcuna necessità di procedere a voti on-chain;
- la governance on-chain, la quale necessita invece di un vero e proprio processo di voto, in quanto riguardante le proposte che hanno un maggior rilievo.
Ogni fase prevede comunque lo stesso iter: una volta presentate le idee, su Snapshot, sono sottoposte al necessario esame e ad approvazione, prima del voto finale. A questi processi sono abilitati a partecipare esclusivamente i detentori di VITA, che sono esentati dal pagamento del gas.
Come funziona VitaDAO
VitaDAO, già da quanto detto, riveste un ruolo fondamentale nel progetto. Già da qui risulta evidente l’intento che lo anima, democratizzare l’accesso alla ricerca su un aspetto fondamentale, la longevità umana.
Viene cioè proposto un modello di comunità non fondata esclusivamente sull’interesse finanziario, ma su un tema legato alla scienza e all’etica. Un modello che segna il tratto realmente originale di VitaDAO e che potrebbe spingere molte persone ad abbracciarne gli scopi di fondo.
I processi decisionali, cui possono partecipare i possessori del token, che somma di conseguenza funzioni di utilità e di governance, vertono in particolare sui progetti da finanziare. Proprio questo, in definitiva potrebbe rappresentare un incentivo per molte persone, dando impulso alla comunità. Considerata l’importanza che quest’ultima riveste in ambito blockchain, si tratta di un legame in grado di risultare decisivo nell’affermazione di VITA.
Prospettive per il futuro
VitaDAO si trova al momento al 2800° posto nella classifica di settore. Siamo quindi in presenza di un progetto di nicchia, reso tale dal fatto che si tratta di una soluzione Decentralized Science (DeSci). Un ambito in cui rientra un numero crescente di blockchain e che ha il suo esponente di spicco in Origin Trail.
Si tratta di aziende che non si propongono di trarre profitto da movimenti speculativi del mercato, ma dall’affermazione di una utilità di fondo. Che nel caso di VitaDAO è del tutto evidente, considerata la crescente importanza della ricerca sulla longevità.
Resta da capire se questo genere di token è effettivamente in grado di catalizzare l’attenzione dei trader, la quale è solitamente concentrata su quelli che promettono lauti guadagni in archi temporali abbastanza limitati. Un orizzonte temporale che non può logicamente essere quello di VitaDAO, per ovvi motivi.