Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, è in scacco a causa di una borsa. Una borsa Dior che sfoggia (non più orgogliosamente) Kim Keon Hee, l’elegantissima first lady. Si tratta di un oggetto ricevuto in dono, con tanto di video a dimostrarlo, infrangendo pertanto il protocollo e facendo gridare allo scandalo per la violazione della legge anti-corruzione in vigore nel Paese. Il lussuoso presente da 3 milioni di won (poco più di 2068 euro) consegnato dal reverendo Abraham Choi, pastore americano, potrebbe mettere a serio rischio la riconferma del conservatore Yoon alle elezioni del prossimo 10 aprile.
Il presidente della Corea del Sud Yoon rischia di perdere le elezioni per la borsa Dior di sua moglie
Su tutte le furie il gotha del Partito del Potere popolare che a questo punto pretende le scuse di presidente e gentile consorte. Yoon però si rifiuta, nonostante abbia ben presente che il PPP sia minoritario in un Parlamento controllato dal Partito democratico, di centrosinistra. Non proprio un errore da parte del presidente, che evidentemente confida in quella parte di sostenitori che sostengono la tesi del complotto ordito nei confronti del leader. Tesi difensiva ufficiale del PPP, del resto, è che si stia pensando più al ruolo della first lady che alla telecamera nascosta.
Quello del reverendo Choi è tuttavia un nome pesantissimo, considerando i suoi rapporti con la Corea del Nord e la sua volontà di intercedere presso Yoon per alleggerire i rapporti tra Seul e Pyongyang (del resto, su questo fronte si parla solo di sanzioni). Choi che riferisce alla Reuters di aver già regalato cosmetici Chanel alla distinta signora, assicurandosi così nuovi incontri. E, a difesa del fatto che a questi incontri si presenti appunto con una telecamera nascosta, Choi ha candidamente risposto: “Kim avrebbe anche potuto dirmi che non può accettare regali”.
Kim è stata definita una Maria Antonietta, nel 2021 si scusò per aver falsificato il titolo di studio
E resta singolare la storia di Kim Keon Hee, che già tre anni fa presentò pubblicamente le scuse in risposta alle accuse di aver falsificato documenti attestanti il suo titolo di studio. La settimana scorsa, un membro del PPP l’ha definita senza mezzi termini una novella Maria Antonietta.
Che aria tira tra i sudcoreani? Parlano i sondaggi, che a quanto pare nel Paese vanno fortissimo. Ebbene, il 69% delle persone è convinto che Yoon dovrebbe spiegare pubblicamente l’accaduto, il 53% è convinto che Kim abbia sbagliato, il 27% che quest’ultima sia effettivamente al centro di un complotto. Ma moltissimi, e tantissimi anche in questo 27%, continuano a chiedersi: “Perché ha accettato la borsa?“