E’ durato poco più di un’ora il question time della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati. La premier ha risposto a tutte le interrogazioni, in parte giunte da “fuoco amico” e in parte dall’opposizione, toccando argomenti diversi: dalla crisi Mediorientale, ai temi economici e sociali, fino alla precaria situazione in cui versa la sanità pubblica in Italia. Non sono mancati momento di attrito, soprattutto quando a replicare sono stati l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, entrambi in aula.
Question Time, economia e sviluppo industriale, Meloni: “Vogliamo tornare a produrre 1 milione di auto all’anno”
Ampio spazio è stato dato nel corso del question time ai temi economici e allo sviluppo industriale. La premier rispondendo ad una interrogazione sulle iniziative volte a garantire la continuità produttiva e occupazionale presso gli stabilimenti italiani di Stellantis e di Magneti Marelli, presentata da Azione.
Nello specifico la premier ha sottolineato di essere stata critica sulle scelte di Stellantis, ma ha anche ribadito che instaurare un dialogo con l’azienda è nell’interesse nazionale.
La premier poi ha annunciato che il Governo vuole “tornare a produrre almeno 1 milione di vetture l’anno in Italia” chiarendo che chiunque voglia continuare a vendere all’estero auto fregiandosi del marchio “made in Italy” allora dovrà produrle effettivamente in Italia.
Altro grande tema economico affrontato è stato quello del piano di privatizzazione delle aziende a partecipazione pubblica. La Premier ha ancora una volta ribadito l’intenzione del governo di procedere con la “razionalizzazione delle partecipazioni statali”.
Un piano di privatizzazioni che dovrebbe portare nelle casse dello stato 20 miliardi in 3 anni, pari all’1% del Pil.
La premier ha però chiarito:
“Il Governo come è scritto nella Nadef lavora ad un piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello stato. Le privatizzazioni sono uno strumento di politica industriale e un fattore di sviluppo dell’economia. Vogliamo ridurre presenza stato dove non è necessaria, riaffermare dove è necessaria come gli asset strategici.”
Si è parlato anche di Mezzogiorno e la Meloni ha rifiutato la narrazione di un Governo che ha abbandonato il Sud.
“Vi sono tante bizzarre ricostruzioni strumentali, fra queste anche una secondo la quale questo governo avrebbe tradito il Sud. Fortunatamente i fatti e i numeri sono sempre più forti delle polemiche”.
La premier ha annunciato la creazione di una un’intera zona economica speciale per incentivare ad investire in questo territorio.
Question time, Medioriente Meloni: “Lavoriamo per soluzione due popoli due stati. Non sono d’accordo con il primo ministro israeliano”
La prima interrogazione a cui la premier è stata chiamata a rispondere è stata quella presentata dal deputato di AVS Nicola Fratoianni in cui le si chiedeva di illustrare quali iniziative, il Governo intendesse adottare per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per una soluzione del conflitto in linea con il principio “due popoli, due Stati”.
La presidente del Consiglio ha ribadito che la posizione dell’Italia è quella di lavorare per una soluzione del conflitto che possa portare alla creazione di due stati indipendenti, sottolineando di essere in disaccordo con la posizione espressa nei giorni scorsi dal primo ministro israeliano.
“L’Italia ha sempre ribadito che il popolo palestinese ha diritto a uno Stato. E’ una soluzione giusta e necessaria, nell’interesse dei palestinesi e degli israeliani“.
Meloni ha spiegato che il Governo italiano sta lavorando per raggiungere una tregua nei combattimenti e il rilascio immediato di tutti gli ostaggi, ma ha anche sottolineato che è necessario che l’attività diplomatica si concentri su una “mediazione che porti alla formulazione di una roadmap condivisa con tutti gli attori che porti al raggiungimento della soluzione che tutti condividiamo”.
La premier ha poi annunciato l’arrivo in Italia di minori palestinesi che saranno curati nei nostri ospedali.
Le novità annunciate dalla Meloni: Dl sul Welfare in Cdm e avvio del pagamento dell’assegno di inclusione
Un’ampia pagina è stata aperta anche riguardo alla questione del welfare e delle politiche sociali. La Premier ha annunciato che domani in Cdm arriverà il decreto legislativo della legge delega per la riforma del sistema del Welfare per il quale il Governo ha stanziato 1 miliardo di euro per due anni.
“L’obiettivo è costruire un nuovo sistema di protezione sociale per gli anziani e soprattutto i fragili, è una riforma attesa da 20 anni”, ha aggiunto annunciando che il decreto legislativo della legge delega “arriverà domani in Consiglio dei ministri”.
Per quanto riguarda, invece, le politiche di sostegno all’occupazione, c’ è una buona notizia per i percettori dell’assegno di inclusione.
La premier ha anche annunciato che il prossimo 26 gennaio saranno effettuati i pagamenti delle prime domande controllate. La premier ha spiegato che l’importo medio degli assegni saranno di 635 euro.
Per quanto riguarda il supporto per la formazione al lavoro per le persone occupabili per i meno abbienti la premier ha spiegato che al 20 gennaio sono state presentate 750mila domande, le persone già assunte sono 11mila, 27 mila hanno ricevuto le 350 euro al mese.
Patto di Stabilita e Sanità, scambi di accuse e battute al vetriolo con Schlein e Conte
Sul patto di stabilità è sulla situazione della sanità pubblica si sono consumati gli scontri più accesi. Nel primo caso a presentare l’interrogazione è stato il M5S nel secondo caso, invece, è stata la segretaria del Pd Elly Schlein. I pentastellati hanno chiesto aggiornamenti circa le iniziative volte ad apportare modifiche all’accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita.
La premier ha puntato il dito contro il governo Conte dicendo:
“Quello che abbiamo ereditato dai governi Conte in materia bilancio è un disastro”.
Una risposta che non è piaciuta ai M5S e alla quale ha replicato direttamente il leader del Movimento Giuseppe conte che ha accusato la premier di essere andata in Europa a negoziare un patto di stabilità e di essere ritornata “con un pacco di stabilità che si scaricherà sulla testa degli italiani.”
Sulla questione della sanità, infine, la Meloni ha rivendicato di aver ereditato 14 anni di disastri a cui il suo governo sta cercando di “porre rimedio”.