Superbonus, stop alle modifiche: il decreto verrà esaminato dal governo senza alcuna novità. Secondo fonti parlamentari, sarebbero falliti i tentativi (da parte anche di una parte della maggioranza di governo) di far passare alcune modifiche proposte riguardo quella misura economica.

La commissione finanze delle Camere si riunirà oggi 24 gennaio per discutere un testo blindato.

Superbonus, stop a tutti gli emendamenti: oggi testo all’esame della commissione finanze delle Camere

Il Superbonus edilizio è stata una delle misure che ha segnato un profondo solco fra le attuali forze di maggioranza (principalmente Fratelli d’Italia) ed i promotori di quella misura economica, cioè il Movimento 5Stelle.

Se i pentastellati difendono un insieme di agevolazioni economiche utili a far ripartire un pezzo dell’economia italiana post pandemia, dal partito di Giorgia Meloni si è spesso sottolineato quanto le risorse per finanziare il Superbonus fossero fin troppo onerose per le casse statali. La stessa premier recentemente ha definito il Superbonus una “misura scritta così male da sembrare una truffa“.

Al di là delle valutazioni politiche (e dei conti non corretti realizzati dalla Ragioneria di Stato), Forza Italia ha cercato di far cambiare idea a Lega e Fratelli d’Italia almeno per quei lavori edilizi già avviati e che le guerre in Ucraina e a Gaza, con i loro rincari per i materiali, rischiano di affossare.

Nulla da fare, perché oggi 24 gennaio la commissione finanze delle Camere ha in calendario l’esame del decreto Superbonus senza alcuna modifica. Rifiutati i 123 emendamenti proposti da diversi politici, ma le richieste di rigore economico avanzate da Meloni e Giancarlo Giorgetti (ministro dell’Economia) hanno avuto la meglio.

Un’ipotesi (avanzata anche da FdI) era confermare il 110% a chi ha completato almeno il 70% dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Questa versione “light” del Superbonus è stata cassata, a favore forse di misure tecniche che non comportano spese aggiuntive. Con ogni probabilità anche gli emendamenti delle opposizioni saranno oggi rifiutati.