L’opera principale di Dante Alighieri, la Divina Commedia, presenta una datazione interna che colloca il viaggio del poeta in un periodo di circa una settimana a partire dal 25 marzo del 1300.
Divina Commedia, quando inizia il viaggio di Dante?
Dunque è probabilmente il 25 marzo del 1300 quando Dante immagina di intraprendere il suo viaggio.
Nonostante Dante non abbia specificato esplicitamente la data del suo viaggio nell’oltretomba, i riferimenti cronologici sono presenti nei suoi versi, a cominciare dal primo verso: “Nel mezzo del cammin di nostra vita”. Questa frase fornisce un dettaglio preciso sull’età del poeta, che è di 35 anni. Questa cifra si deduce da un verso dei Salmi (Salmo 90:10) che afferma che la vita dell’uomo raggiunge i settant’anni; quindi, nel 1300, Dante avrebbe 35 anni.
Il 1300 è noto anche come Anno Santo o Anno del Giubileo, che cade quando il 25 luglio, festa di San Giacomo Maggiore, coincide con una domenica. Papa Bonifacio VIII indisse il Giubileo proprio in quell’anno. Un riferimento diretto a questo evento si trova nell’incontro tra Dante e Casella (Purg. II, vv. 76 e ss.) sulla spiaggia del Purgatorio.
Quanto alle giornate del viaggio di Dante, c’è una difficoltà nella datazione della settimana dal 25 marzo al 31 marzo. Il viaggio solitamente è collocato in questa settimana, ma ciò presenta delle sfide. Malacoda, il diavolo nell’Inferno, menziona il passare di 1266 anni dalla morte di Cristo (Inf. XXI, vv. 112-114), collocando il discorso intorno alle sette del mattino del Sabato Santo del 1300 (1266 + 34 = 1300, l’età presumibile di Cristo alla sua morte).
Tuttavia, l’inizio del viaggio potrebbe essere il 25 marzo, anniversario della morte di Cristo e tradizionalmente considerato anche il giorno del suo concepimento, o l’8 aprile, il Venerdì Santo del 1300. La confusione deriva dalle informazioni fornite da Dante e da Virgilio riguardo alla luna piena quando Dante si smarrisce nella selva oscura.
Nonostante l’8 aprile sia una data possibile, il 25 marzo è preferito per la sua carica simbolica legata al Giubileo e alla festa di San Giacomo Maggiore. Questa data rappresenta la speranza di redenzione dell’umanità e il ritorno alla vera patria di ciascun individuo, rendendola più significativa dal punto di vista teologico.
Si sottolinea che non si vuole affermare che una datazione sia migliore dell’altra, ma si forniscono elementi per comprendere entrambe le prospettive.