Dario Safina, deputato regionale del Pd, questa mattina è stato arrestato dai carabinieri di Trapani e posto ai domiciliari. Il politico, insieme ad altri due persone, risulta essere indagato per corruzione e turbativa d’asta in merito ad alcuni appalti pubblici. L’onorevole oggi ha fatto sapere di essere stato raggiunto da tale provvedimento. Si è detto “sereno” e con la “coscienza tranquilla”.

Corruzione e turbativa d’asta, Dario Safina arrestato stamattina: che cosa è successo

Il dem Dario Safina è stato arrestato nelle prime ore di oggi, mercoledì 24 gennaio 2024. Il deputato è finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta su alcune gare truccate. Come lui stesso ha fatto sapere, questa mattina all’alba gli è stato notificato il provvedimento di custodia cautelare.

I fatti che vengono contestati all’onorevole da parte della magistratura riguardano il periodo in cui egli ricopriva il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici presso il Comune di Trapani, in Sicilia. Le accuse che i pm in questo momento stanno muovendo nei suoi confronti sono, come abbiamo specificato all’inizio, due. C’è quella di corruzione e poi c’è quella di turbativa d’asta.

Assieme al deputato del Partito Democratico, sono finiti al centro del caso anche il direttore generale amministrativo della società “Trapani Servizi spa”, la quale gestisce alcune attività all’interno della città siciliana. Ai due è stato notificato il divieto di dimora a Trapani e ad Erice.

Per adesso, risulta essere coinvolto inoltre l’energy manager di un’ulteriore azienda che opera nel settore dell’illuminazione pubblica. Quest’ultimo nello specifico, ha ricevuto il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per la durata di un anno.

Fino a che non verrà fatta chiarezza sulla questione, le persone sono chiamate a rispettare quanto stabilito.

Ma in che modo Dario Safina sarebbe coinvolto in tutto questo? Il deputato, secondo quanto emerge, potrebbe aver compiuto atti illeciti nel periodo in cui occupava il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Trapani.

A carico del politico in questo momento penderebbe anche l’accusa di rivelazione di notizie d’ufficio.

Il deputato regionale Pd: “Sono sereno”

Dall’altra parte però vi diciamo che il deputato si è subito difeso dalle varie accuse. Egli ha fatto sapere di aver ricevuto la notifica di arresto domiciliare questa mattina dai carabinieri di Trapani. Safina, al tempo stesso, ha immediatamente smentito le accuse che vengono mosse nei suoi confronti di corruzione e turbativa d’asta.

Si è detto “sereno” e “fiducioso nell’operato della magistratura”. Ha inoltre ribadito la propria disponibilità a collaborare con gli investigatori. Ha concluso infine dicendo che riuscirà a chiarire la vicenda il prima possibile.

Ecco le sue parole a tal proposito:

Sono sereno e ho la coscienza tranquilla. Sono fiducioso nell’operato della magistratura e sono certo che riuscirò a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile.

Le accuse

Secondo le accuse comunque, il politico del Partito Democratico avrebbe pilotato due procedure concorsuali a evidenza pubblica nel 2020 e nel 2021 per la selezione e per la designazione del direttore generale della società e per le nomine di un collaboratore esterno e del direttore tecnico.

Safina è accusato di aver guidato, quando ricopriva il ruolo di assessore al Comune di Trapani, la gara di “project financing” per la manutenzione dell’illuminazione pubblica. L’onorevole siciliano avrebbe informato un imprenditore messinese di 45 anni al fine di favorirlo.

Gli avrebbe parlato a proposito delle tempistiche di pubblicazione, dei contenuti e dell’importo di base del bando.

In questo modo, sempre secondo le accuse, avrebbe consentito alla società interessata di aggiudicarsi la procedura con la presentazione di una offerta migliore rispetto a quelle delle società concorrenti.

Infine, lo stesso avrebbe permesso alla medesima impresa di lavorare all’illuminazione degli impianti sportivi Campo Aula e Campo Coni. Lo avrebbe fatto “al di fuori di ogni procedura concorsuale ad evidenza pubblica”.

Sono queste le principali accuse che vengono mosse nei suoi confronti e alle quali egli ora dovrà rispondere.

La scorsa settimana avevamo parlato sempre di appalti truccati e corruzione, ma a Brescia. Anche in quel caso c’erano stati degli arresti. In manette erano finite 4 persone.