Si celebra oggi, mercoledì 24 gennaio, la Giornata mondiale dell’educazione 2024. Proclamata dai membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la ricorrenza serve per ricordare alla comunità internazionale l’importanza che l’educazione svolge nella pace e nello sviluppo mondiale. Oggi però purtroppo ci sono dati ancora preoccupanti e allarmanti per quanto riguarda tale argomento.
Giornata mondiale dell’educazione 2024: il tema di quest’anno
Come ogni anno, anche questa volta si celebra la Giornata mondiale dell’educazione 2024. Come ha scritto l’Unesco sul proprio sito ufficiale, l’istruzione è fondamentale affinché in tutti i Paesi del mondo si possa raggiungere l’uguaglianza e combattere davvero la povertà.
L’educazione deve essere “di qualità, inclusiva ed equa”. Tutti i bambini di tutte le Nazioni dovrebbero avere le stesse possibilità e gli stessi accessi all’istruzione, che è molto importante su vari fronti. Oggi però purtroppo sappiamo che non è così. Ciò provoca inevitabilmente danni e conseguenze enormi e molto gravi.
Nel mondo milioni di bambini, di giovani, di donne e di adulti rimangono ancora indietro e vivono in situazioni di povertà. Ebbene, la ricorrenza che si celebra oggi serve proprio a ricordare quanto l’educazione svolga un ruolo fondamentale in tutto questo.
L’Unesco, nello specifico, ha deciso di dedicare il tema del 2024 al contrasto dell’incitamento all’odio. La scelta è tutt’altro che casuale. Negli ultimi anni infatti, complice la diffusione dei social media, si sono diffusi i sentimenti che “danneggiano il tessuto delle nostre società”.
L’istruzione, come sostengono i membri dell’Unesco, può portare tutti a capire e ad affrontare le cause profonde che incitano all’odio, sia online che offline. Tutti gli studenti e le studentesse devono avere le competenze necessarie per sapere di che cosa si tratta e soprattutto devono esser in grado di rispondere.
E questo vale non solo per l’odio, ma anche per le ingiustizie che vanno affrontate, così come per le diversità che sono da valorizzare. A compiere un ruolo fondamentale sono insegnanti, maestri e professori che hanno il compito di indicare a bambini e ragazzi quali sono gli atteggiamenti giusti da seguire i quali invece quelli da evitare.
Insomma, il tema di quest’anno è che si può affrontare e combattere l’incitamento all’odio proprio attraverso una giusta istruzione ed una corretta educazione che avviene non solo nelle scuole, ma anche soprattutto a casa, nelle famiglie.
I dati in Italia e nel mondo
L’Unesco oggi fa sapere che gli studenti italiani sono più di 7 milioni. Nel mondo però oltre 250 milioni, tra bambini e ragazzi, non possono andare a scuola per i più svariati motivi. Ci sono inoltre 763 milioni di adulti analfabeti in tutto il globo.
Questi terribili dati sono legati al fatto che il diritto all’istruzione non sempre viene rispettato. Questo, affermano gli esperti, è qualcosa di inaccettabile. Bisogna assolutamente agire per trasformare ciò.
A preoccupare in particolar modo quest’anno è la situazione che devono affrontare i bambini e i ragazzi che vivono in zone di guerra. È stimato che, nella Striscia di Gaza, ci siano circa 625mila studenti che dallo scorso 7 ottobre non hanno accesso sicuro all’istruzione.
I conflitti hanno distrutto e continuano a distruggere e a danneggiare le scuole, gli edifici e gli spazi dedicati proprio all’educazione dei bambini.
Anche in Ucraina la situazione è grave perché la guerra ha portato alla distruzione di migliaia di strutture. Secondo l’Unicef, 5,3 milioni di studenti non possono andare a scuola.
Poi c’è l’escalation del conflitto in Sudan che sta aggravando la situazione. 19 milioni di bambini non hanno la possibilità di ritornare sui banchi a causa della guerra in corso.
Questo accade in tanti altri posti del mondo, per i più svariati motivi. Non sono solo i conflitti a non permettere l’accesso all’istruzione a bambini e ai ragazzi. Le cause possono essere anche economiche sociali, politiche, culturali e chi più ne ha più ne metta.