Rispetto al settore privato, i lavoratori dipendenti del pubblico impiego hanno regole differenti rispetto al congedo parentale del 2024, con la prima indennità richiesta con importo del 100% rispetto alla normale retribuzione mensile. Per questa mensilità, i genitori possono presentare domanda fino ai 12 anni di età del figlio per il quale si richiede il congedo parentale.
La seconda mensilità che si può richiedere è indennizzata all’80 per cento della retribuzione. Per questa seconda mensilità, i dipendenti del pubblico impiego hanno tempo per presentare domanda fino ai sei anni di età del figlio.
Analogamente ai lavoratori del settore privato, tuttavia, la richiesta della seconda mensilità può essere richiesta da chi termini il periodo di paternità o di maternità dopo il 31 dicembre 2023. È questo il paletto che pone la legge di Bilancio 2024. Per richieste di mensilità susseguenti di congedo parentale, l’indennità è pari al 30 per cento della normale retribuzione.
Congedo parentale dipendenti pubblico impiego 2024: come funziona l’indennità del 100%
È stato rivista dalla legge di Bilancio 2024 la tematica del congedo parentale sia per i lavoratori del settore privato che per quelli del pubblico impiego. Nel dettaglio dei lavori della Pubblica amministrazione, il comma 179, dell’articolo 1, della legge 213 del 2023 consente, per il 2024, di poter beneficiare di un secondo mese di congedo parentale con indennità dell’80 per cento della retribuzione, dopo aver fruito della prima mensilità al 100%.
Seconda mensilità, quanto è pagata e quali sono le regole?
La seconda mensilità all’80% scenderà nel 2025 al 60%, sia per i lavoratori del settore pubblico che per quelli del privato. Per tutti, la fruizione della seconda mensilità di congedo parentale è subordinata all’aver terminato il periodo di congedo di paternità o, in alternativa, di paternità dopo il 31 dicembre 2023.
Il meccanismo di fruizione del congedo parentale non ha subito modifiche, tutto sommato, dalla legge di Bilancio 2024. Le novità sono state introdotte solo per quanto concerne il trattamento economico della misura.
Congedo parentale pubblico 2024, qual è l’indennità spettante per la prima e seconda mensilità?
In precedenza, il decreto legislativo numero 105 del 2022 aveva fissato un incremento temporale della fruizione del congedo stabilendo il passaggio da 6 a 9 mesi di indennità retribuita al 30 per cento degli undici mesi complessivi del congedo parentale.
A questo periodo hanno diritto entrambi i genitori lavoratori, sia del settore privato che del pubblico impiego, con elevazione fino all’età di 12 anni del limite anagrafico del figlio per poter richiedere la misura. Gli undici mesi devono essere intesi come complessivi tra padre e madre: per la parità di genere, il decreto legislativo 105 del 2022 ha stabilito, inoltre, che tre mesi di congedo parentale non possano essere trasferiti da un genitore all’altro.
Aumento del trattamento economico degli ultimi anni
La legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023) aveva già aumentato il trattamento economico dell’indennità, elevandola all’80 per cento in relazione a una mensilità richiesta, in alternativa tra madre e padre, ed entro i sei anni del bambino.
Solo a novembre dello scorso anno l’Aran aveva messo in chiaro che il primo mese di congedo parentale dei lavoratori del pubblico impiego debba essere indennizzato al 100% della retribuzione fino ai 12 anni del figlio, diversificando i meccanismi della misura rispetto a quanto avviene nel settore privato. Per i lavoratori di questo settore, la prima mensilità è indennizzata all’80% della retribuzione fino all’età di 6 anni del figlio.