Un fulmine a ciel sereno la morte di Gigi Riva, Giancarlo De Sisti la definisce così. Quando lo nomina, la voce dell’ex centrocampista della Nazionale si incrina, ma rimane salda. Lo saluta, come se stesse accanto a lui: “Grazie per aver giocato con me“.
Cagliari la sua terra, dove domani verrà dato l’ultimo saluto ad “un animo puro e dolce“, afferma De Sisti, che in esclusiva a Tag24 a voluto parlare del suo amico, prima che calciatore.
Morte Gigi Riva, le parole di Giancarlo De Sisti a Tag24
Non sorrideva spesso Gigi Riva. Se lo faceva, era con quelle persone che reputava importanti nella sua vita. Giancarlo De Sisti era uno di quelli.
D: Giancarlo, cosa lascia al mondo del calcio Gigi Riva?
R: “Un grande ricordo. Un giocatore fenomenale ed un ragazzo d’oro. Uno di quelli che i giovani dovrebbero studiare, ammirare e sperare di imitare un giorno. Non sorrideva spesso, nel lavoro ma anche nei momenti di svago, doveva essere in compagnia di amici sentiti per poter sorridere. Noi abbiamo avuto modo di vederlo felice, sia quando segnava che quando eravamo fuori a svagarci, magari raccontando barzellette. Ci lascia un esempio gigantesco di come dovrebbe essere un calciatore, forte come lui e di animo gentile”.
D: Ha lasciato un segno anche nelle nuove generazioni, il suo gol più importante.
R: “Certamente. Quando riesci a lasciare un’immagine del genere, di estrema serietà, vuol dire che hai fatto qualcosa di grande”.
D: Il suo ricordo permetterà al calcio di riscoprire questo modo di essere, non attaccato si soldi?
R: “Abbiamo bisogno di esempi buoni e puri. Oggi c’è un aspetto, quello di doversi dedicare anima e corpo sui social. Ecco, attraverso questi bisognerebbe mostrare tante foto raffiguranti Gigi Riva, perché così si capisce come un calciatore fortissimo fosse in realtà sia un campione a tutto tondo. Univa capacità tecniche e morali uniche. Pensavo potesse vivere fino a 110 anni con il suo fisico, credevo fosse indistruttibile”.
Nel segno dell’immortalità
Una figura come quella di Gigi Riva è un lusso per pochi secondo Giancarlo De Sisti, che non ha dubbi sul fatto che andare alla ricerca di una copia di quello che è stato lui sia impresa praticamente impossibile.
D: Ci sarà mai un altro Gigi Riva?
R: “Cerchiamo sempre di fare delle fotocopie autentiche di quello che è un campione, ma con lui è difficile. Faceva delle cose pregevoli sotto ogni punto di vista, era formidabile. Io ancora non sono riuscito a vedere qualcuno che si potesse avvicinare minimamente al suo stile”.
D: C’è un episodio che ricordi con piacere?
R: “Uno. Abbiamo giocato insieme in un periodo in cui gli orari per i calciatori erano più standardizzati. Un giorno eravamo a Cagliari, dopo mangiato siamo andati a farci una passeggiata. A un certo punto ci ritrovammo in una strada completamente buia. Al che gli chiesi: “Gigi, qui non si vede niente, torniamo indietro”. Lui mi rispose: “Che hai paura?”. Gli dissi: “No, perché sto con te”, e lui contraccambiò dicendo: “Appunto, non succede niente, ci sono io”. La cosa mi faceva piacere, perché stare accanto a lui voleva dire sentirsi protetto”.