La morte di Gigi Riva è un concetto che Enrico Albertosi non riesce ancora a metabolizzare. Lui, che insieme a “Rombo di Tuono” ha condiviso una parte della sua carriera a Cagliari dal 1968 al 1974, non si capacità di questo addio improvviso.

Sono senza parole“, afferma Albertosi, che in esclusiva a Tag24 ha voluto ricordare colui che è stato come un fratello per tutta la sua vita.

Morte Gigi Riva, le parole di Enrico Albertosi a Tag24

Chiacchiere a non finire e tanti sorrisi, nonostante Gigi Riva non lo facesse spesso. Con Enrico Albertosi invece sì, c’era un rapporto che andava oltre al rettangolo verde. E il suo addio è un vuoto che l’ex portiere non riesce a colmare.

D: Chi era per te Gigi Riva?

R: “Gigi era come un fratello. Quando eravamo in trasferta con il Cagliari e la Nazionale dormivamo sempre insieme, abbiamo passato tanti anni così, giocando insieme tutti i giorni così come in allenamento. È stato un colpo incredibile, non mi capacito possa essere successo a uno come lui, con una forza fisica incredibile, il fatto che il cuore abbia ceduto all’improvviso mi lascia senza parole”.

D: Ci dice addio una leggenda del calcio.

R: “La storia di un campione vero e puro, di un ragazzo con un’ adolescenza difficile e con il Cagliari che lo aveva adottato come calciatore e come parte di una famiglia. Lì si è formato fisicamente; prima non aveva un fisico eccezionale perché era giovane ed era gracile. Poi si è potenziato, diventando il campione che era, che ha dato soddisfazioni non solo al Cagliari, ma a tutta l’Italia”.

D: Un uomo che amava il calcio più dei soldi.

R: “Perché il calcio di una volta non era quello di adesso. Prima non c’erano procuratori e sponsor, per cui uno si attaccava alla maglia della società e rimaneva lì, a meno che non fosse proprio la società a cederti. Lo dimostra l’offerta fatta dalla Juventus che lui rifiutò, spiegando che Cagliari fosse casa sua e che da li non voleva muoversi”.

Nel segno di Gigi Riva

Una personalità forte, un uomo unico nel suo genere, così come dimostrato negli anni. Un’assenza che si farà sentire secondo Enrico Albertosi.

D: Cosa ci lascia?

R: “Un vuoto incredibile. L’amarezza di un campione che non nascerà in più, vuoi per il gioco di adesso e perché giocatori come Riva ne nascono pochi”.

D: Ci sarà mai un altro come lui?

R: “Assolutamente no. Ci saranno giocatori che faranno gol, ma che non giocheranno come giocava lui, con grinta e capace di trascinare la squadra”.

D: C’è un episodio che ti lega particolarmente a lui?

R: “Ce ne sono tanti. Il più bello è stato quando ho passato le nottate con lui cercando di convincerlo ad andare alla Juventus insieme a me, perché il club voleva entrambi. Non c’è stato verso, non sono riuscito a convincerlo, è voluto rimanere a Cagliari, e questa è una cosa che ho ammirato in lui. Perché un altro giocatore oggi si sarebbe fatto tirare dai soldi, Gigi invece è rimasto in quella famiglia chiamata Cagliari”.