Le due dichiarazioni vanno in direzioni diammetralmente opposte
Luigi Marattin sulla decisione di Carlo Calenda
Una dichiarazione effettuata da Luigi Marattin di Italia Viva mette bene in chiaro l’orientamento del suo partito in vista dele elezioni europee: partendo dal fatto che in Italia Viva non decide tutto Matteo Renzi, come invece sostiene Carlo calenda di Azione, Marattin spiega che non ha senso la posizione presa dal leader di Azione, che ha detto chiaramente che non si apparenterà ad Italia Viva per le prossime europee, perché al Parlamento Europeo i liberaldemocratici, quindi anche gli appartenenti ad Azione, sono tutti assieme sotto l’egida di Renew Europe che è una lista di parlamentari provenienti da vari partiti europei che la pensano allo stesso modo, specialmente per quanto riguarda l’evoluzione del nostro continente e quindi la logica detterebbe che anche Azione si proponesse all’interno del più ampio gruppo di Renew Europe che è il terzo gruppo più numeroso a sedere sugli scranni del parlamento europero.
Marattin asserisce anche che Carlo calenda ed il suo partito Azione possono correre da soli ma la questione della scelta di non apparentarsi deve essere politica e non dettata da simpatie od antipatie come sembra che invece funzioni all’interno di Azione.
Carlo Calenda sulle scelte di Matteo Renzi
In merito alle alleanze da mettere in atto per le elezioni europee anche Carlo Calenda ha le idee chiare, promuovendo un possibile connubio con Più Europa di Emma Bonino e proponendo anche Carlo Cottarelli come suo federatore -dopo aver specificato che la sua decisione di non correre accanto ad Italia Viva è dovuta al fatto che lui non apprezza il modo di fare politica di Matteo Renzi così pieno di scelte personalistiche, (Calenda nello specifico non vede di buon occhio gli scambi di favori legati a poltrone da assegnare)-.
Nel contesto della sua posizione, Carlo Calenda fa anche un’ipotesi in merito alla candidatura di Matteo Renzi per un seggio al Parlamento Europeo: Matteo Renzi sa benissimo di non potersi candidare, perché l’etica appartenente al Parlamento Europeo non gli permetterebbe di ricoprire alcun ruolo, sapendo che i conflitti di interesse in sede europea vengono decisamente presi sul serio. Per questo la sua candidatura è un bluff e fra qualche giorno potremo assistere ad una sua dichiarazione, dove dirà di voler fare un passo indietro e di non candidarsi più alle europee e così facendo spopolerà sui mezzi di comunicazione e avrà una eco mediatica a lui molto favorevole.