Ennesima tragedia nella casa circondariale Montorio – Verona, in Veneto. Un carcerato di 56 anni si è impiccato all’interno della sua cella, è il quarto in meno di due mesi.
Verona, detenuto 56enne suicida nella stessa sezione di Filippo Turetta: cosa è successo
L’uomo era detenuto nel settore destinato ai reati per grande riprovazione sociale, dove stando alle ultime notizie, si trova anche Filippo Turetta, autore del femminicidio di Giulia Cecchettin.
Si tratta del nono suicidio in carcere nel corso del 2024, tra cui un polizotto della penitenziaria morto in analogo modo 48 ore fa.
“Un vero e proprio bollettino di sofferenza e morte in relazione al quale non si intravedono apprezzabili strategie in grado di invertire il funesto trend” dichiara Gennarino De Fazio, il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
Il 56enne suicida era in carcere per rapina
Il carcerato si chiamava Antonio Giuffrida ed era stato arrestato a novembre scorso per una rapina nel centro scommesse di Catania, in Sicilia.
Questa morte “poteva essere evitata” secondo Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria: “Non si può pensare, come ha detto Nordio, che i suicidi in carcere siano inevitabili. Così è una resa dello Stato quando invece non dovrebbero morire persone che sono nella custodia dello Stato”
Il sindacato: “Non c’è più tempo, il ministro Nordio e il Governo prendano atto dell’emergenza”
Parole dure, da parte di De Fazio, che ha invitato il ministro Nordio, la premier Giorgia Meloni e il Governo a prendere “atto della perdurante emergenza in essere” con un decreto carceri concreto per “potenziare gli organici di tutte le figure professionali, in primis della Polizia penitenziaria mancati di 18mila unità.
Ogni ora che passa vanamente non fa altro che alimentare la tragica conta dei morti”, conclude il segretario generale della UILPA.