UMA è un progetto lanciato nel 2017 da Hart Lambur. Nel dicembre dell’anno successivo è stato quindi rilasciato il white paper, che ha fatto da preludio al lancio ufficiale della blockchain e del token USStocks, ovvero il primo prodotto del suo ecosistema.
Nell’aprile del 2021, dopo un lungo lavoro di sviluppo, la startup ha poi organizzato un’Initial Exchange Offering (IEO). L’offerta iniziale di token tenuta su Uniswap è stata contrassegnata da un primato: è stata infatti la prima in assoluto organizzata su un DEX.
UMA: cos’è e cosa si propone
UMA è l’acronimo di Universal Market Access, e si tratta di un oracolo ottimistico chiamato a rendere più efficienti i mercati e gli smart contract su Web3. La sua ideazione parte da un presupposto: la difficoltà di reperire informazioni attendibili dal mondo esterno alla catena, può spingere i contratti intelligenti a funzionare in maniera insufficiente o errata.
Per cercare di bypassare questa difficoltà, UMA ha proceduto all’integrazione di Optimistic Oracle (OO). Ovvero di oracoli i quali forniscono incentivi ai verificatori per controllare l’effettiva accuratezza dei dati in arrivo.
La differenza con gli oracoli che sono utilizzati per la definizione dei prezzi standard, rigidi e in grado di fornire esclusivamente valori singoli e ripetibili su una blockchain, è notevole. Gli oracoli ottimistici, infatti, vantano una maggiore flessibilità. Grazie ad essa sono in grado di garantire responsi sulle più svariate materie. Risultati elettorali o di competizioni sportive, condizioni del tempo e molto altro, la loro adattabilità aumenta a dismisura il loro potenziale in ottica Web3.
Come funziona UMA
Il sistema Optimistic Oracle di UMA si mette in azione in corrispondenza del lancio di uno smart contract, con conseguente richiesta di dati. Quando ciò accade offre gli incentivi programmati alla rete formata dai titolari di token per la fornitura dei dati richiesti.
Di solito, il contratto provvede non solo alla richiesta dei dati, ma anche a specificare un periodo di contestazione di quelli forniti. Un periodo il cui arco temporale può variare da pochi minuti a qualche giorno. Ove non arrivi alcun genere di ricorso, i dati sono dati per veri e consegnati alla blockchain.
Eventuali contestazioni, presuppongono la consegna di una obbligazione da parte dell’interessato, come del resto deve fare chi fornisce i dati per l’accettazione. Nella fase di verifica, possono verificarsi due ipotesi:
- il contestatore ha ragione e una parte della ricompensa spettante per la fornitura dei dati gli viene girata;
- il contestatore ha torto e una parte dell’obbligazione usata per il ricorso viene versata al fornitore dei dati.
A far girare questo sistema è UMA, il token nativo della rete. Si tratta di un token ERC-20 progettato sulla Ethereum Virtual Machine, di cui eredita i sistemi di sicurezza. Il token ha una funzione essenziale nei processi di governo della rete. Ogni volta che viene effettuata una votazione, un corrispettivo pari allo 0,05% del circolante viene rilasciato a coloro che vi prendono parte.
Per quanto riguarda i processi decisionali, sono gestiti da UMA DAO, l’organizzazione autonoma decentralizzata che è stata lanciata nel preciso intento di favorire un reale grado di democrazia all’interno della rete.
Le prospettive per il futuro
UMA ha trovato una buona accoglienza soprattutto nel sistema assicurativo e nel trading. La piattaforma di gestione del rischio Sherlock, infatti, ne utilizza l’oracolo all’interno del suo sistema di controversie sulle polizze. Mentre Polymarket, azienda che si occupa di fornire dati di mercato, lo ha integrato nella sua piattaforma, con il preciso intento di avere risposte affidabili senza necessitare di fiducia.
Si tratta in effetti di un settore il quale sta muovendo i primi passi che, però, si prevede sia destinato ad assumere enorme importanza in ottica Web3. Proprio per questo UMA ha calamitato sguardi interessati sin dal suo debutto. Soprattutto da parte di quei trader che sono interessati a soluzioni tecnologicamente avanzate.
Al momento si trova al 115° posto nella classifica di CoinMarketCap, una buona base per poter ambire ad un salto di qualità nel corso dei prossimi mesi, soprattutto in caso di ristabilimento definitivo del mercato crypto.