Si contano ancora i danni della spaventosa esplosione avvenuta ieri pomeriggi, 22 gennaio, a Rimini in un inceneritore di Raibano, una frazione di Riccione. Il punto di origine della deflagrazione pare essere stato un oggetto pieno di gas, che, schiacciato dalla tramoggia, sarebbe esploso, causando il ferimento di tre persone. La Procura di Rimini indaga per lesioni colpose a carico di ignoti.

Esplosione dell’inceneritore a Raibano: la Procura di Rimini ha aperto un fascicolo

Sono le 16:30 del tranquillo pomeriggio del 22 gennaio, quando all’improvviso un boato scuote il termovalorizzatore di Coriano, situato a Raibano, la frazione di Riccione, in provincia di Rimini. Subito, scattano i soccorsi e arrivano i vigili del fuoco per domare le fiamme, insieme ai funzionari dell’Arpae per il controllo della qualità dell’aria.

La zona è sovrastata da una nube di fumi tossici e tre operai di una ditta esterna rimangono feriti. Il personale del 118 li trasporta in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena. Dei feriti, uno è in condizioni gravi al momento del ricovero. Ma nessuno è in pericolo di vita.

La Procura di Rimini ha deciso, perciò, di aprire un fascicolo di indagine a carico di ignoti per il reato di lesioni colpose. Due operai sono già stati dimessi dall’ospedale, mentre il terzo, un ragazzo di 28 anni si trova ancora in terapia intensiva.

Gli agenti della polizia locale e le squadre del comando dei carabinieri sono all’opera per chiarire le esatte dinamiche dell’esplosione e chiarire cosa l’abbia provocata. Al termovalorizzatore anche la società Herambiente, impegnata nel controllo dell’aria, aveva diffuso una nota ieri ipotizzando che l’innesco fosse un oggetto conferito erroneamente al centro e che avrebbe preso fuoco a contatto con il calore.

Le indagini, però, oggi, arrivano a una svolta: gli inquirenti, infatti, stanno vagliando un’altra pista. Si tratterebbe di un errore umano, per cui lo scoppio potrebbe essere avvenuto durante alcuni lavori di manutenzione affidati ad una ditta esterna.

L’appello dei sindacati

In una lunga nota, i sindacati hanno lanciato un appello sulle esplosioni nei termovalorizzatori. CGIL, CISL e UIL hanno espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie degli addetti allo smaltimento dei rifiuti rimasti feriti nell’esplosione.

L’esplosione avvenuta il 22 gennaio scorso nell’area dell’impianto Hera, sottolinea l’importanza di un’analisi approfondita sulla salute e sicurezza dei lavoratori coinvolte in attività di appalto e subappalto. Le organizzazioni sindacali CGIL Rimini, CISL Romagna e UIL Rimini esprimono solidarietà alle famiglie dei lavoratori ed auspicano una pronta guarigione dei feriti

E aggiungono:

È da sottolineare che l’esplosione è avvenuta in un’area dell’impianto Hera dove operano imprese che gestiscono processi in appalto ed in subappalto. In attesa che le indagini ad ogni livello facciano il loro corso su questa vicenda, è necessario porre sotto la lente la salute e sicurezza di chi lavora alle dipendenze di appaltatori e sub appaltatori, questo anche attraverso una più approfondita analisi dei dati infortunistici Inail. Ad oggi Inail non diffonde statistiche sugli infortuni che evidenzino oltre al settore dell’evento, anche se esso è avvenuto nell’ambito di un appalto o di un subappalto. Poter disporre di questi dati consentirebbe di concentrare l’attenzione, oltre che sui settori a maggior rischio di infortuni, anche su quelle fasi di processo che vedono la presenza di appalti e sub appalti