Un campione straordinario, un talento cristallino. Diego Nargiso ha scritto una pagina importante nella storia del tennis in Italia ed è stato il più giovane tennista del nostro Paese ad aver disputato un Grande Slam. Dopo essersi ritirato dai tornei internazionali, ha iniziato la nuova carriera da da allenatore, dedicandosi in maniera costante ai ragazzi più giovani. Una vita intera nel tennis, per commentare il percorso agli Australian Open di Sinner, che ha raggiunto la semifinale, Nargiso è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Australian Open, Sinner in semifinale, Nargiso a Tag24
Sinner vola sempre più in alto e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Per la seconda volta nella storia, dopo Berrettini, un italiano raggiunge la semifinale degli Australian Open. La stagione indoor di Jannik è stata straordinaria e si è conclusa con la finale di Torino e la vittoria della Coppa Davis e ora ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato. Un passo per volta, una vittoria dopo l’altra, fino ad arrivare sul tetto del mondo. Ormai non è più una novità, ma anche nel match di oggi contro Rublev, Sinner ha dimostrato tutta la sua forza, non perdendo mai di lucidità e mantenendo sempre alta la concentrazione, anche nei momenti più difficili. Per arrivare fino in fondo, ora dovrà abattere il muro Dkokovic, il re di questa competizione (ne ha già vinti dieci). Per commentare il percorso agli Australian Open di Sinner, Nargiso è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sinner vola in semifinale dopo un match sofferto e combattuto. Qual è stato il momento di svolta nella partita con Rublev?
“Penso sia stato il tie-break del secondo set, dove sotto 5 a 1, la partita poteva avere dei risvolti ben diversi. Rublev stava tenendo testa a Jannik nel secondo set, ma lui poi ha fatto un grande balzo in avanti, vincendo quel tie-break e dimostrando tutta la sua forza. E’ chiaro che quando è andato due set a zero, poi gli si è spianata la strada. Le porte della semifinale, a quel punto, erano spalancate”.
Ancora una volta, a distanza di pochi mesi, sarà Sinner contro Djokovic. Come ci arriva Jannik?
“Meglio di così non potrebbe stare. Jannik sta dimostrando di essere in forma spettacolare e sta ottenendo risultati pazzeschi in maniera prepotente. Con Rublev ha sofferto, in qualche momento, ma la vittoria non è mai stata in discussione. La prima bella notizia è che è ormai è tra i primi tre o quattro giocatori al mondo ed evidente che ci siano pochi tennisti in grado di insidiarlo. Dopo quanto visto nei tornei indoor, aspettavamo la conferma sui 5 set che è avvenuta in maniera autorevole. Adesso gioca con il Re degli Australian Open, con il giocatore più vincente di tutti i tempi”.
Come si batte Djokovic?
“Novak sta bene, ed è cresciuto dal punto di vista fisico e del gioco andando avanti nel torneo. Sinner arriva chiaramente da sfavorito in questa semifinale, sia per il fatto che siamo in Australia, che per il fatto che Djokovic, con i 3 su 5, lo scorso anno ha perso praticamente solo una partita, in finale a Wimbledon e con Alcaraz. Come si batte è una bella domanda. Si batte giocando al 200% per almeno tre ore e mezza, perchè questo è il tempo minimo che devi veincere tre set. Sarà una partita lunga e difficilissima, in cui servirà tenuta mentale e fisica”.
Arrivati a questo livello, è chiaro che Sinner può puntare a diventare numero uno al mondo. Cosa gli manca ancora?
“Gli mancano solo partite di questo genere. Ormai ha fatto tutti i match più importanti dei grandi Slam, dai quarti di finale alla semifinale agli Australian Open. E’ un avvicinamento continuo all’obiettivo, un passo per volta e un miglioramento continuo. Manca solo l’esperienza nell’affrontare questo genere di gare. Lui è un ragazzo di un’intelligenza superiore, che impara da ogni partita e migliora ogni volta. Non gli manca niente. E’ destinato a vincere, speriamo tanti Slam. Come hanno fatto gli altri, dovrà fare la pria finale, poi la seconda e così via. Quando vincerà la prima, stapperà la bottiglia e da quel momento in poi avrà una consapevolezza diversa. Un campione di Slam si sente in grado di vincere sempre, in qualunque situazione e ogni volta che va in campo”.