Dopo il brutto episodio di razzismo ai danni di Mike Maignan il Giudice sportivo ha deciso di punire i tifosi dell’Udinese. Il club friulano sarà costretto a disputare la prossima gara interna a porte chiuse e i sostenitori bianconeri non potranno incitare i propri ragazzi contro il Monza. L’Udinese, infatti, sarà impegnato contro l’Atalanta a Bergamo e il 3 febbraio riceverà i brianzoli al Bluenergy Stadium. Una scelta inevitabile che è stata presa per ribadire la lotta incondizionata al razzismo.
Giudice sportivo, Udinese punito per i cori a Maignan: le motivazioni
All’interno delle sue motivazioni il Giudice sportivo ha sottolineato la “obiettiva gravità dei fatti descritti e riportati, che hanno comportato l’adozione delle misure previste dall’apposito protocollo procedurale contenuto nelle norme federali“.
Non sono state riportate, durante e dopo i fatti, e nonostante i due annunci al pubblico, chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori.
Cosa prevede il Codice di giustizia sportiva
Negli scorsi giorni si era parlato di una sanzione maggiore. L’art. 28 del Codice di giustizia sportiva, che regola i comportamenti discriminatori, prevede infatti pene ancora più decise. Si va dalla chiusura di uno o più settori per una o più gare fino alla squalifica del campo fino a un massimo di due anni. In alcuni casi eccezionali il Giudice Sportivo può optare addirittura per la penalizzazione, l’esclusione dal campionato e la non ammissione ad altre competizioni.
Gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan durante Udinese-Milan hanno acceso nuovamente i riflettori sul problema razzismo all’interno degli stadi italiani. Si tratta dell’ennesimo episodio avvenuto nel corso degli ultimi anni e la sensazione è che serva una punizione esemplare, così come avviene in altri campionati. In ogni caso le autorità hanno individuato il primo tifoso colpevole, che ha ricevuto un Daspo di 5 anni.