È morta insieme ai figli di 7 e 10 anni dopo essere rimasta coinvolta in un grave incidente stradale nel Tirolo orientale, in Austria: ecco chi è Monika Stauder e cosa le è successo. Il suo primogenito, di 13 anni, è ricoverato presso l’ospedale di Innsbruck in gravi condizioni: non si sa se ce la farà. Salvo, invece, il marito, che non era con loro al momento del violento impatto con un bus.

La donna morta insieme ai figli di 7 e 10 anni in un incidente in Tirolo: ecco chi è Monika Stauder

Monika Stauder Tschurtschenthaler aveva 47 anni e insieme al marito Christian e ai loro tre figli, Matthäus, Kassian e Benedikt, di 7, 10 e 13 anni, viveva a Sesto Pusteria, in Trentino Alto Adige. Nel primo pomeriggio di ieri, 22 gennaio, ha perso la vita insieme ai due bambini più piccoli in un grave incidente verificatosi nei pressi di Assling, nel Tirolo Orientale.

Stando a quanto ricostruito finora, si trovava alla guida della sua Fiat Panda 4×4 quando, per motivi ancora da accertare, in prossimità di una curva a destra la sua vettura avrebbe invaso la corsia di marcia opposta, scontrandosi contro un autobus di linea senza passeggeri. A quel punto la Panda avrebbe fatto un volo di diversi metri, capovolgendosi su sé stessa.

La 47enne sarebbe morta sul colpo insieme al figlio mezzano. Gli altri due, gravissimi, sarebbero stati immediatamente soccorsi: il minore è deceduto nella serata di ieri a Klagenfurt; Benedikt lotta ancora tra la vita e la morte a Innsbruck e non è detto che ce la farà.

Una notizia sconvolgente, che ha lasciato attonita la comunità di cui la famiglia faceva parte, ricordata da tutti come “bellissima”.

Monika e suo marito facevano parte del coro della chiesa, e proprio in chiesa si erano conosciuti e sposati. Ovunque andassero, sembrava che portassero la luce con sé,

ha dichiarato il sindaco Thomas Summerer, accennando anche alla comune passione per la fotografia dei due coniugi, che in molti, a Sesto Pusteria, conoscevano e stimavano, non solo per la loro professione.

Una tragedia che ne ricorda un’altra

La loro drammatica vicenda ricorderà a molti quella di Santo Stefano di Cadore, risalente al 6 luglio scorso. Il 48enne Marco Antoniello, il figlio di due anni e la suocera Maria Grazia Zuin erano morti sul colpo dopo essere stati travolti mentre passeggiavano sul marciapiede nel corso delle vacanze.

Alla guida dell’auto “incriminata” c’era la 31enne Angelika Hutter che, secondo le ricostruzioni, avrebbe perso il controllo del mezzo di cui era alla guida a causa dell’alta velocità dopo aver avuto uno scatto d’ira. Nei suoi confronti è già stata disposta la perizia psichiatrica. I risultati saranno resi noti a marzo, ma c’è chi è convinto che la donna non sia capace di intendere e di volere.

Quando era stata fermata era apparsa subito instabile. All’interno della sua auto gli inquirenti avevano trovato tracce di cibo, coperte e vestiti, come se ci avesse mangiato e dormito. In effetti a casa mancava da molto tempo: ai conoscenti aveva detto che avrebbe raggiunto l’Italia per un viaggio. Cosa le passasse davvero per la testa, però, non è chiaro.

Di recente si era tornati a parlarne perché nel carcere in cui è reclusa a Giudecca, a Venezia, avrebbe aggredito delle donne. Il personale medico che l’ha in cura avrebbe pensato di ricorrere a un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio, in ospedale. Secondo l’avvocato che assiste i familiari sopravvissuti alla strage, si tratta però di un “soggetto pericoloso per la comunità” e, in quanto tale, “deve rimanere in carcere, essere processata e condannata” per ciò che ha fatto.